Nel vertice in videoconferenza organizzato per discutere della situazione in Medio Oriente, i leader dei 27 Paesi dell'Ue hanno ribadito il sostegno a Israele, ma sottolineando l'importanza di rispettare il diritto internazionale
Il vertice èiniziato con un minuto di silenzio per le vittime in Israele, nella striscia di Gaza e negli attacchi terroristici in Belgio e Francia.
Sostegno e aiuti umanitari
Ribadito il sostegno a Israele, ma con alcune precisazioni, enunciate nella conferenza stampa finale dal presidente del Consiglio Europeo Charles Michel.
"Quando si tagliano le infrastrutture di base, si taglia l'accesso all'acqua, si taglia l'elettricità e non si permette la consegna di cibo, non si agisce in linea con il diritto internazionale".
Il vertice arriva dopo un viaggio della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in Israele che ha suscitato diverse critiche, per l'impressione di un supporto incondizionato a qualunque strategia del governo di Benjamin Netanyahu.
Anche gli aiuti umanitari per i territori palestinesi sono stati oggetto di dibattito, visto che ne era stata annunciata da parte di un commissario la sospensione. Saranno invece non solo mantenuti, ma triplicati, da 25 a 75 milioni di euro.
"I terroristi sono Hamas, non il popolo palestinese. Dobbiamo quindi occuparci del popolo palestinese e dei suoi bisogni umanitari. Non c'è alcuna contraddizione nell'essere solidali con Israele e agire per i bisogni umanitari dei palestinesi", ha detto von der Leyen.
Ad Hamas, invece, una richiesta semplice dall'Ue: rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi senza condizioni.
Tutti presenti i 27 leader europei, tranne l'ungherese Viktor Orbán, che ha inviato un videomessaggio. Si è discusso pure delle prospettive future del conflitto mediorientale, con l'obiettivo di evitarne l'allargamento nella regione ed eventuali conseguenze in Europa.