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Sei minori ucraini rapiti dai russi testimoniano a L'Aia

Veronika è scappata in Russia allo scoppio della guerra perché non aveva altra alternativa
Veronika è scappata in Russia allo scoppio della guerra perché non aveva altra alternativa Diritti d'autore Euronews
Diritti d'autore Euronews
Di Sandor Zsiros
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Sei minori ucraini rapiti dai russi sono arrivati a L'Aia, per testimoniare sulle deportazioni. A Euronews le storie di Veronika e Ivan

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Nella capitale olandese, i sei minori sono stati accolti con gli orsacchiotti, simbolo del movimento che lotta per il ritorno dei bambini rapiti: la campagna si chiama #BringKidsBackUA e ha avviato un tour europeo per ottenere sostegno alla propria causa.

Euronews ne ha intervistati due, gravemente traumatizzati dai mesi trascorsi sotto custodia russa. 

"Mi ha colpito che i bambini russi mi accusassero del fatto che i loro genitori fossero stati arruolati per la guerra"
Veronika
Minore ucraina rimpatriata

Costretta a scappare in Russia

La quattordicenne Veronika viveva vicino a Kharkiv prima della guerra. Quando ha deciso di fuggire di casa, l’unica strada percorribile portava in Russia, dove è finita in un campo profughi, prima di un tentativo di integrazione forzata.

"Da settembre ho frequentato una scuola russa con altri bambini russi: quello che mi ha colpito è che i bambini russi mi hanno accusato del fatto che i loro genitori fossero stati arruolati per la guerra". 

"Era colpa mia, perché ero ucraina e quindi gli ucraini ora devono soffrire. Hanno anche detto che ero più stupida delle altre persone perché sono ucraina e quindi ero indietro con gli studi".

Veronika è tornata in Ucraina dopo nove mesi: un rientro estremamente difficile, perché sua madre ha prestato servizio nell'esercito ucraino e causa dello stress soffriva di una malattia ormonale.

"Ho un marchio addosso, una specie di cicatrice che non scomparirà mai"
Ivan
Minore ucraino rimpatriato

Catturato e trasferito

Il diciassettenne Ivan, invece, viveva in un orfanotrofio a Mariupol. Quando fuggì dai bombardamenti, fu catturato dalle forze russe e trasferito in un ospedale nella regione occupata di Donetsk.

"Prima della guerra ero un bambino con molti sogni. Volevo realizzare qualcosa nella mia vita. Stavo prendendo sul serio i miei studi, ero impegnato con il calcio e la boxe. Facevo progetti per il futuro. Da quando è iniziata la guerra, da quando sono tornato dal Donetsk, ho perso la voglia di realizzare qualcosa. Cerco di farmi forza, ma è molto difficile".

"Ho un marchio addosso, una specie di cicatrice che non scomparirà mai, che rimarrà sempre con me. Perché una parte della mia infanzia è stata rubata dalla guerra".

Un lungo processo

Veronika e Ivan sono tra i 386 minori ucraini rimpatriati, ma il governo di Kiev sostiene di averne identificati altri 19.546, deportati con la forza durante l'invasione e trattenuti in Russia o nei territori occupati.

"Non posso fornire molti dettagli, ma posso dire che la procedura di restituzione dei bambini ucraini è stata assolutamente dura e bloccata dai russi", afferma a Euronews Dmytro Lubinets, commissario del Parlamento ucraino per i diritti umani. "Abbiamo fatto molto finora e faremo molto in futuro".

All’inizio del 2023 la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto internazionale per il presidente russo Vladimir Putin, a causa della deportazione e del trasferimento illegali di bambini ucraini.

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