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Johansson smentisce la Francia: "L'Italia gestisce bene i migranti"

Ylva Johansson è commissaria europea dal 2019
Ylva Johansson è commissaria europea dal 2019 Diritti d'autore Aurore Martignoni/CCE
Diritti d'autore Aurore Martignoni/CCE
Di Vincenzo GenoveseIsabel Marques da Silva
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La commissaria europea agli Affari interni approva anche l'istituzione dello stato di emergenza da parte del governo di Giorgia Meloni. "Con la Tunisia abbiamo un ottimo accordo"

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"Penso che l'Italia sia sottoposta a un'enorme pressione migratoria e che la stia gestendo piuttosto bene". Questa la risposta della commissaria europea agli Affari interni Ylva Johansson, in un'intervista a Euronews, sullo scontro diplomatico tra Francia e Italia nato dopo le dichiarazioni del ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin. 

"L'Italia non deve essere lasciata sola e deve essere supportata dalla Commissione: per questo sono stata in Tunisia e ho ottenuto un buon accordo con il governo di Tunisi", ha spiegato la commissaria. 

"Penso che l'Italia sia sottoposta a un'enorme pressione migratoria e che la stia gestendo piuttosto bene"
Ylva Johansson
Commissaria europea agli Affari interni

Parole di approvazione anche sullo stato di emergenza nazionale per la gestione degli sbarchi di migranti irregolari, indetto dal governo italiano a inizio aprile. "È una decisione nazionale. Ma aiuta l'Italia a velocizzare il miglioramento delle condizioni di accoglienza, cosa che è assolutamente necessaria visto l'alto numero di arrivi".

Al momento sulle coste italiane sono approdate nel 2023 più di 44mila migranti irregolari, quasi il quadruplo rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Intesa con la Tunisia

Nell'intervista a Euronews, Ylva Johansson rivendica anche i risultati del suo recente viaggio in Tunisia, Paese da cui sono decuplicate le partenze di migranti irregolari verso l'Europa.

"La missione ha avuto molto successo. Abbiamo raggiunto un ottimo accordo con il governo e le autorità tunisine per approfondire la nostra cooperazione, intensificando il nostro sostegno alla loro protezione delle frontiere, tramite la guardia costiera, ma anche ai loro confini meridionali". 

L'accordo include un supporto nella capacità di registrazione e accoglienza per i migranti, ma anche nelle indagini sui trafficanti, spiega la commissaria.

"Abbiamo anche concordato un percorso legale per dare la possibilità ai tunisini di entrare legalmente nell'Unione europea. E secondo quanto rifersice l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, molti cittadini di paesi terzi in Tunisia stanno chiedendo sostegno per ritonrare volontariamente nel loro Paesi di origine".

Asse con i Paesi di origine e di transito

L'accordo con il governo di Tbusi fa parte di una più ampia strategia di collaborazione con i Paesi iorigine, spiegata nel dettaglio da Johansson.

"Molte persone possono essere riportate in modo sicuro nel proprio Paese di origine: stiamo sostenendo i Paesi partner in molti aspetti, ma ci aspettiamo anche che si riprendano i loro cittadini: è una sorta di approccio globale, questi aspetti non vanno distinti".

La commissaria rivendica l'utilizzo del meccanismo previsto dall'articolo 25A del Codice europeo dei visti, per il quale la Commissione può proporre misure per limitare i visti verso un Paese che non collabora nella riammissione dei propri cittadini.

"Questa iniziativa è stata un campanello d'allarme per i Paesi partner: molti di loro iniziano a cambiare totalmente atteggiamento e cooperano molto meglio in materia di riammissione e rimpatri". 

Questa , dinamica, secondo la commissaria, aprirà maggiori percorsi legali perché tutti i governi hanno interesse a rimandare indietro le persone che non hanno diritto di restare sul proprio territorio e al tempo stesso attirare nuovi lavoratori, dagli stessi Paesi di origine, tramite vie legali.

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