Un parco naturale spagnolo preoccupa la Commissione europea

Il parco naturale di Doñana è stato istituito nel 1994
Il parco naturale di Doñana è stato istituito nel 1994 Diritti d'autore AP Photo
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Di Aida Sanchez Alonso
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La riserva naturale di Doñana, in Andalusia, è al centro di una controversa legge regionale, che autorizzerebbe gli argicoltori a prelevarne l'acqua per irrigare

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È arrivata fino a Bruxelles la controversa questione del Parco Naturale di Doñana, situato nel Sud della Spagna e considerato patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco per la grande varietà di ecosistemi che si sviluppano nelle sue zone umide.

L'acqua della riserva per irrigare le fragole

Il governo regionale dell'Andalusia medita un provvedimento di amnistia sull'irrigazione agricola intorno alla riserva, per sanare la posizione dei coltivatori di fragole che utilizzano l'acqua della zona protetta.

Il progetto non piace per niente alle associazioni ecologiste, anche perché secondo le ultime rilevazioni effettuate, le zone umide di Doñana sono gravemente deteriorate: il 59% dei bacini più grandi è a secco in estate dal 2013.

Allarme europeo

Già nel 2021 la Corte di giustizia dell'Unione europea aveva condannato la Spagna per non aver protetto la riserva naturale di Doñana. Ora la Commissione ha minacciato una causa legale contro il Paese, anche se il governo spagnolo, di centro-sinistra, sta cercando di fermare il piano di quello andaluso, di centro-destra.

Secondo l'esecutivo comunitario, se la legge regionale venisse approvata, sarebbe una "flagrante violazione" della sentenza della Corte di giustizia. 

"Se necessario, la Commissione potrà adottare ulteriori misure per garantire che la Spagna si adegui alla sentenza della Corte di giustizia. Al momento stiamo valutando la situazione, seguendone da vicino gli sviluppi", ha spiegato il portavoce della Commissione Tim McPhie.

Anche alcuni eurodeputati temono danni irreversibili alla riserva e chiedono di agire al più presto, come Sira Rego, parlamentare spagnola del gruppo La Sinistra.

"Abbiamo denunciato ancora una volta questo oltraggio alla Commissione europea. Chiediamo l'attuazione di tutte le misure che la Commissione ha promesso e, se necessario, l'applicazione di misure cautelari per fermare questo ecocidio".

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