La settimana della Cop27: promesse e problemi

La Cop27 durerà fino al 18 novembre
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Di Stefan Grobe
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L'Unione Europea cerca di proporsi come leader nella lotta al cambiamento climatico alla conferenza di Sharm el-Sheikh. Ma il Sud del mondo presenta il conto ai Paesi ricchi

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La conferenza sul clima Cop27 delle Nazioni Uniteè iniziata questa settimana in Egitto, dopo un anno di condizioni meteorologiche estreme praticamente ovunque.

Un film già visto

Negli ultimi mesi, le catastrofi indotte dal cambiamento climatico hanno provocato migliaia di morti, creato milioni di sfollati e prodotto danni per miliardi di dollari tutto il mondo.

Le inondazioni hanno devastato Pakistan e Nigeria, mentre i grandi fiumi d'Europa hanno ridotto in maniera impressionante la loro portata. La siccità è peggiorata in Africa e negli Stati Uniti occidentali e le temperature europee sono rimaste elevate fino a ottobre.

Niente di tutto questo è stato davvero una sorpresa. Gli esperti avevano previsto da anni questi scenari. Eppure, a livello politico ci si muove ancora lentamente. E l'avvertimento lanciato dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres suona come una sorta di déjà vu.

"Il tempo stringe. Stiamo lottando per la nostra vita e stiamo perdendo. Le emissioni di gas serra continuano a crescere, le temperature globali continuano ad aumentare e il nostro pianeta si sta avvicinando rapidamente al punto di non ritorno, che renderà irreversibile il cambiamento climatico. Siamo su un'autostrada che porta all'inferno climatico, con il piede ancora sull'acceleratore. L'umanità ha una scelta: cooperare o perire. O si fa un patto di solidarietà per il clima, o un patto di suicidio collettivo".

Danni e riparazioni

Il suicidio sarà anche collettivo a livello globale, ma c'è chi è più vicino al baratro. Per la prima volta, è stata affrontata la spinosa questione delle "riparazioni climatiche", inserita all'ordine del giorno delle riunioni.

Il problema era stato sollevato per la prima volta dai Paesi vulnerabili al riscaldamento globale del Sud del mondo 30 anni fa. Si tratta di finanziamenti atti a risarcire "perdite e danni", che gli Stati hanno subito a causa di condizioni climatiche catastrofiche, che non dipendono da loro.

Gli Stati Uniti e l'Unione Europea in passato hanno rifiutato di accordare questi pagamenti, ma ora Bruxelles sembra avere camb iato idea.

“È importante definire precisamente di cosa si tratta, e poi guardare quali risorse finanziarie sono disponibili. E non sto parlando dei 100 miliardi promessi per i finanziamenti legati al cambiamento climatico. Mi riferisco invece ad altri fondi che dobbiamo valutare", ha detto a Euronews Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea.

Risponde alle domande di Euronews Mats Engström, consulente dello Swedish Institute for European Policy Studies ed esperto di politica climatica dell'Unione Europea

Alla Cop26 di Glasgow lo scorso anno, i Paesi partecipanti hanno deciso di intensificare il loro impegno, ma solo pochi hanno mantenuto la promessa. Possiamo aspettarci un risultato diverso quest'anno?

Beh, non quest'anno, direi. Non abbiamo visto molti nuovi impegni nell'immediato e quella attuale è una situazione geopolitica difficile. Possiamo nutrire qualche speranza forse per il 2024, quando un incontro come questo si terrà in Europa e ci sarà all'Onu un grande vertice sul futuro.

Uno dei problemi principali è la mancanza di fiducia tra il Nord e il Sud del mondo su chi deve finanziare cosa per l'adattamento climatico. Come se ne esce?

Abbiamo già visto nei discorsi di questa Cop in Egitto che qualcosa si muove. C'è un'importante iniziativa della Germania che detiene la presidenza del G7, insieme ai Paesi vulnerabili, i Paesi poveri, per ottenere una sorta di assicurazione. E ci sono altri soldi in arrivo. C'è anche quella che viene chiamata un'agenda per ridurre la crisi del debito che viene avanzata da Barbados e che sembra guadagnare consenso.

Alcuni paesi dell'Unione vorrebbero perseguire una strategia a due velocità, in cui governi che la pensano allo stesso modo sul tema avanzino più rapidamente nella loro azione per il clima rispetto al resto del mondo. Potrebbe avere senso, visto che il cambiamento climatico è una sfida globale?

In realtà sarebbe importante convincere tutti, come è accaduto per la convenzione sul clima, firmata da quasi tutti i Paesi del mondo. Ma se guardiamo le emissioni, è davvero un numero ridotto di Stati che emette le quantità più significative.. E oltre a questo negoziato, c'è effettivamente la speranza che qualcosa si muova al di fuori dell'agenda formale dei lavori: ad esempio sui veicoli a emissioni zero, l'acciaio prodotto a basso tenore di carbonio, le energie rinnovabili.

Quanti danni può fare la guerra economica per il gas russo alla politica climatica dell'Unione?

Beh, rende le cose più complicate, ad esempio, per quanto riguarda le finanze pubbliche e la possibilità di più sostegno ai Paesi in via di sviluppo. Ma accelera anche, credo, la transizione: più efficienza energetica, più rinnovabili nel lungo periodo. Quindi dipenderà anche da come i governi saranno in grado di gestire questa difficile situazione.

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Attivisti controllati

“"Diventa vegano, cerca la pace"” ""O più semplicemente "Non mangiarmi". Questi erano gli slogan di alcuni attivisti all'ingresso della Cop27 di Sharm el-Sheikh.

Sebbene non esista una soluzione definitiva alla crisi climatica, più e più volte la ricerca ha dimostrato che l'allevamento animale contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra del sistema alimentare globale.

Eppure, il gruppo di manifestanti vegani non era molto numeroso...Forse c'entra il fatto che il governo egiziano ha istituito un luogo specifico per le proteste di questo tipo, per accedere al quale serve però notificare la propria presenza 36 ore prima.

I critici considerano "estremamente limitato" lo spazio dato alla società civile nella conferenza di quest'anno e anche la più nota attivista per il clima al mondo, Greta Thunberg, si è tenuta alla larga dalla conferenza.

"Le Cop vengono utilizzate principalmente come un'opportunità per i leader e le persone al potere di attirare l'attenzione, utilizzando molte strategie differenti di greenwashing", ha affermato in un'intervista.

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