Jane Goddall, la signora dei primati

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Diritti d'autore REUTERS/Cooper Inveen
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Speranze e timori della grande studiosa

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Ai nostri microfoni la dottoressa Jane Goodall, a cui chiediamo quanto gli esseri umani abbiano in comune con gli schimpanzé?

La studiosa che in Italia ha conosciuto la fama grazie al film Gorilla nella nebbia con Sigourney Weaver, risponde che "Condividiamo il 98,6% del nostro DNA con questi primati. È sbagliato dire che discendiamo dalle scimmie. Abbiamo origini comuni ma milioni di anni fa un percorso è stato preso dagli esseri umani e un altro dalle scimmie.

Quello che colpisce non che gli scimpanzé siano biologicamente affini a noi, ma che si comportino come noi. Certo, noi comunichiamo con parole, ma anche con gesti e posture. E loro, come noi, si abbracciano, si baciano, si tengono la mano, elemosinano cibo, e i maschi lottano per la dominanza". 

Euronews: "Cosa pensa della sperimentazione sugli animali?"

Jane Goodall: "Mi disturba, ecco perché sono in viaggio 300 giorni all'anno, perché incontro amministratori delegati, vado nei parlamenti e lavoro tanto con giovani. Il rischio è che la gente diventi violenta quandoi si parla di questi temi e questo non ci porta da nessuna parte. Credo che l'unica possibilità di cambiare qualcuno è di arrivare al suo cuore e si può riuscire raccontando storie. Spesso quando degli attivisti per i diritti degli animali incontrano un amministratore delegato o qualcuno che si affida alla sperimentazione animale, sono molto aggressivi e questo non funziona. La gente si difende, costruisce muri, come quello di Trump col Messico. Se non parlate con la gente come credete che questa possa cambiare? 

Euronews: signora cosa pensa degli allevamenti intensivi?

Jane Goodall: "Sa, a volte racconto delle storie a proposito di quello che ho vissuto e le persone sono così stupite da quello che ascoltano. C'era un maialino che un artista ha salvato dal macello e che ha costruito un rifugio per animali. Quest'uomo ha notato che il maialino lo osservava quando dipingeva e gli ha dato un pennello e e colori e l'aninale ha cominciato a dipingere. Ho mostrato la cosa a delle persone e una mi ha detto, la odio? Ora non potrò più mangiare pancetta". 

Euronews: professoressa, Lei ha ancora speranza per il pianeta?

Jane Goodall: "Abbiamo un tempo determinato per salvare il pianeta. La natura è resiliente. Se diamo tempo ecco che questa si risana. È la bellezza dello spirito umano quella di ottenere l'impossibile. Certo, ho speranza, ma il tempo sta finendo e potremo fare qualcosa solo se lo facciamo insieme".

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