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Trump definisce i cambiamenti climatici "una truffa": il fact-checking

Il presidente Donald Trump si rivolge all'Assemblea generale delle Nazioni Unite
Il presidente Donald Trump si rivolge all'Assemblea generale delle Nazioni Unite Diritti d'autore  AP Photo/Angelina Katsanis
Diritti d'autore AP Photo/Angelina Katsanis
Di MELINA WALLING and SETH BORENSTEIN Agenzie: AP
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Trump ha anche definito le fonti di energia rinnovabili come l'energia eolica una "barzelletta" e ha criticato gli sforzi delle Nazioni Unite per il clima

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Alcune nazioni rischiano di scomparire dalle carte, sommerse dall'innalzamento del livello dei mari provocato dalla fusione dei ghiacci polari. Milioni di persone che vivono nelle aree costiere devono fronteggiare inondazioni. Gli eventi meteorologici estremi sono sempre più frequenti e intensi, a partire dalle ondate di caldo e di siccità. E la scienza da decenni ha dimostrato con migliaia e migliaia di studi che tutto ciò è provocato dai cambiamenti climatici, a loro volta causati dalle attività antropiche.

Trump: "Sul clima previsioni sbagliate fatte da persone stupide"

Ciò nonostante, secondo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il riscaldamento globale non sarebbe altro che "la più grande truffa mai perpetrata nel mondo". Le parole sono state pronunciate di fronte a circa 190 rappresentanti delle nazioni di tutto il mondo, in occasione dell'Assemblea generale dell'Onu a New York.

"Tutte queste previsioni fatte dalle Nazioni Unite e da molti altri - ha affermato il miliardario americano da gennaio alla guida del suo Paese - spesso per ragioni sbagliate. Perché erano sbagliate. Sono state fatte da persone stupide e sono costate fortune ai loro Paesi. Se non vi allontanate da questa truffa green, i vostri Paesi falliranno".

Trump è da tempo un acerrimo nemico della scienza del clima e delle politiche volte ad aiutare il mondo a passare alle energie pulite come eolico e solare. Nel suo discorso di martedì, tuttavia, si è spinto oltre, con affermazioni false e mettendo assieme elementi che non hanno nulla a che vedere tra di loro.

Il 23 settembre il Presidente Donald Trump si rivolge all'80a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il 23 settembre il Presidente Donald Trump si rivolge all'80a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. AP Photo/Angelina Katsanis

Ilana Seid, ambasciatrice della nazione insulare di Palau e capo dell'organizzazione dei piccoli Stati insulari, era presente tra il pubblico. Ha commentato indicando che questo è ciò che ci si aspetta da Trump e dagli Stati Uniti. Ha poi aggiunto che non agire sui cambiamenti climatici "sarà un tradimento dei più vulnerabili". Un punto di vista al quale ha fatto eco Evans Davie Njewa del Malawi, secondo il quale "stiamo mettendo in pericolo la vita di persone innocenti nel mondo".

Per Adelle Thomas, climatologa che ha pubblicato più di 40 studi, i disastri dovuti ai cambiamenti climatici hanno avuto impatti anche personali. Vicepresidente del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc) delle Nazioni Unite, il massimo organismo mondiale per la scienza del clima, Thomas è originaria delle Bahamas e ha detto di aver vissuto in prima persona "la devastazione" quando l'uragano Sandy si è abbattuto sui Caraibi e su New York.

"Milioni di persone in tutto il mondo possono già testimoniare la catastrofe che il cambiamento climatico ha portato nelle loro vite", ha affermato. "L'evidenza non è astratta. È già vissuta, è mortale e richiede un'azione urgente".

Ecco cos'altro ha affermato Donald Trump nel suo discorso e qual è invece la realtà dei fatti.

Sulle energie rinnovabili

COSA HA DETTO: Trump ha definito le fonti di energia rinnovabile come l'eolico una "barzelletta patetica", sostenendo falsamente che non funzionano, che sono troppo costose e troppo deboli.

LA REALTÀ: secondo un rapporto di luglio delle Nazioni Unite, l'energia solare e quella eolica sono oggi "quasi sempre" le opzioni meno costose e di più rapida installazione per la produzione di nuova elettricità. Il rapporto afferma inoltre che il mondo ha superato un "punto di svolta positivo", che permette a queste fonti di continuare a diffondersi.

Secondo un rapporto sui costi energetici dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena), l'anno scorso le tre fonti di energia elettrica più economiche a livello globale sono state l'eolico terrestre, il solare e la nuova energia idroelettrica.

Inoltre, secondo Michael Mann, scienziato climatico dell'università della Pennsylvania, i sussidi approvati da Trump e dal Partito Repubblicano mantengono artificialmente in vita i combustibili fossili: "Se si fosse davvero a favore del 'libero mercato', allora si lascerebbe che i combustibili fossili spariscano ancor più velocemente", ha scritto il docente.

Inoltre, Trump ha affermato che le bollette dell'elettricità europee sono "due o tre volte più alte di quelle degli Stati Uniti, mentre le nostre stanno scendendo".

In realtà, è falso: i prezzi al dettaglio dell'elettricità negli Stati Uniti sono aumentati più rapidamente del tasso di inflazione dal 2022, secondo l'Energy Information Administration statunitense. E la stessa agenzia prevede che i prezzi continueranno ad aumentare fino al 2026.

Sulla politica internazionale per il clima, le Nazioni Unite e l'Accordo di Parigi

COSA HA DETTO: Trump ha criticato gli sforzi delle Nazioni Unite in materia di clima, affermando di aver ritirato l'America dal "falso" Accordo di Parigi perché "l'America stava pagando molto di più di tutti i Paesi. Gli altri non stavano pagando".

LA REALTÀ: L'Accordo di Parigi, deciso grazie a un consenso internazionale unanime nel 2015, è un documento a carattere volontario ma vincolante, benché non dotato di impianto sanzionatorio, in cui si chiede a ciascun Paese di fissare degli obiettivi nazionali (che prendono il nome di Nationally Determined Contributions) per contenere le emissioni di gas ad effetto serra e di decidere quanto denaro concedere ai Paesi che patiscono gli impatti più gravi del riscaldamento globale.

Poiché l'anidride carbonica rimane nell'atmosfera per secoli, gli Stati Uniti sono ad oggi i maggiori responsabili delle emissioni globali, dal momento che è dalla metà dell'Ottocento che disperdono gas climalteranti nell'atmosfera terrestre. E se è vero che oggi è la Cina la nazione che ne emette di più, va detto che la nazione asiatica lo fa, appunto, da molto meno tempo. Inoltre, in Cina la popolazione è infinitamente superiore come numero rispetto a quella degli Usa.

Secondo i dati del Global Carbon Project, dal 1850 gli Stati Uniti hanno contribuito al 24 per cento della CO2 di origine antropica presente nell'atmosfera. L'intero continente africano, benché abbia una popolazione quattro volte superiore a quella degli Stati Uniti, è responsabile invece di soltanto il 3 per cento delle emissioni globali.

Sul carbone definito "pulito"

COSA HA DETTO: "Ho imposto un ordine permanente alla Casa Bianca. Non usare mai la parola 'carbone' da sola. Piuttosto si aggiunga 'pulito e bello'. Suona molto meglio, no?".

LA REALTÀ: "Il carbone uccide milioni di persone ogni anno. Il presidente americano può raccontare che il carbone sia pulito, ma ci sono persone - madri, padri, figli e figlie - che moriranno per questa bugia", ha commentato Rob Jackson, climatologo dell'università di Stanford.

Trump ha anche definito la carbon footprint "una bufala inventata da persone con intenzioni malvagie", un'affermazione con cui si è trovato d'accordo lo scienziato del clima della Texas A&M University Andrew Dessler. Quest'ultimo ha dichiarato infatti che il termine è stato coniato dalle compagnie petrolifere e potrebbe essere stato concepito per spostare la responsabilità della lotta al cambiamento climatico dalle aziende agli individui.

La scienza ha cominciato ad analizzare il clima 169 anni fa, quando Eunice Foote fece dei semplici esperimenti con delle fiaschette e con la luce del sole, dimostrando che l'anidride carbonica intrappolava più calore della normale atmosfera. È un esperimento che si può ripetere a casa e che è stato fatto nei laboratori centinaia di volte e nelle serre di tutto il mondo ogni giorno. Si tratta di fisica e chimica di base con una lunga storia.

indiscutibile il fatto che l'influenza umana abbia riscaldato l'atmosfera, l'oceano e la terraferma", ha riferito l'Ipcc, che è composto da centinaia di scienziati ed esperti, ed è considerato il massimo punti di riferimento mondiale in materia.

Nel 2018, lo stesso governo Trump aveva ammesso: "Gli impatti dei cambiamenti climatici si fanno già sentire negli Stati Uniti e si prevede che si intensificheranno in futuro".

Sugli allevamenti bovini e sul metano

COSA HA DETTO: "Negli Stati Uniti abbiamo ancora ambientalisti radicali che vogliono che le fabbriche si fermino. Tutto dovrebbe fermarsi. Non vogliono neanche più le mucche".

LA REALTÀ: Le mucche emettono metano, un gas ad effetto serra che permane nell'atmosfera meno a lungo rispetto alla CO2, ma che possiede un potere climalterante decine di volte superiore. In tutto il mondo, inoltre, spesso il bestiame viene spesso allevato su terreni creati deforestando. E poiché gli alberi assorbono proprio l'anidride carbonica, disboscare è due volte nocivo per il clima.

Ciò nonostante, nessuno sta suggerendo di eliminare totalmente e immediatamente le mucche, ha dichiarato Nusa Urbancic, Ceo della Changing Markets Foundation: "Questo linguaggio polarizzante e divisivo travisa il messaggio ambientale. Ciò che è vero, tuttavia, è che la riduzione delle emissioni di metano costituirebbe una vittoria rapida per rallentare il riscaldamento globale e raggiungere gli obiettivi climatici".

Trump ha anche puntato il dito contro l'aria sporca che arriva da lontano, i rifiuti galleggianti nell'oceano provenienti da altri Paesi e gli "ambientalisti radicalizzati". Sebbene gli Stati Uniti abbiano effettivamente un'aria più pulita rispetto agli ultimi decenni, l'inquinamento che penetra nelle comunità è causato principalmente da progetti energetici e industriali locali, non da altri Paesi.

Secondo molti esperti, il colpo più duro per la qualità dell'aria e dell'acqua a livello locale è rappresentato dall'ampia riduzione dei poteri dell'Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti e di altre leggi ambientali fondamentali, decisa dall'amministrazione Trump. "È triste osservare che il problema dei rifiuti marini, una questione di rilevanza globale, venga travisato in modo così completo", ha dichiarato Lucy Woodall, docente di Conservazione e politiche marine presso l'università di Exeter.

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