Nel suo discorso alle Nazioni Unite, martedì, il presidente degli Stati Uniti ha parlato a 360 gradi di questioni internazionali e interni. Ma Trump ha mandato un messaggio diretto all'Europa: le politiche sull'immigrazione "sono un disastro"
Nel suo primo discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite dal 2020, martedì a New York, Donald Trump ha inviato messaggi all'Europa e al mondo sui migranti, sulle guerra in Ucraina e a Gaza e sugli impegni per la lotta al cambiamento climatico.
Il presidente degli Stati Uniti si è rivolto direttamente all'Europa ripetendo la propria convinzione che "l'immigrazione sta distruggendo il vostro patrimonio" e che tali politiche al pari di quelle di contrasto al cambiamento climatico sono un "mostro a doppia coda" che sta rovinando il continente europeo.
"Se non fermate persone che non avete mai visto prima, con cui non avete nulla in comune, il vostro Paese fallirà", ha detto Trump dal podio dell'Onu.
"Sono il presidente degli Stati Uniti, ma mi preoccupo dell'Europa. Amo l'Europa, amo il popolo europeo. E odio vederla devastata dall'energia e dall'immigrazione, quel mostro a doppia coda che distrugge tutto ciò che si trova sulla sua scia".
"Lo fate perché volete essere gentili", ha detto il presidente Usa, "volete essere politicamente corretti e state distruggendo il vostro patrimonio".
Cosa ha detto Trump all'Onu sulla lotta al cambiamento climatico
Le fonti rinnovabili non funzionano e gli impianti "arrugginiscono", è un'energia che "fa perdere denaro", ha detto il presidente Usa delle fonti rinnovabili verdi. "Molte di queste attrezzature vengono costruite in Cina", ha proseguito, "ma loro non le usano, le esportano soltanto. Loro usano il gas".
Per confermare quanto detto, Trump ha preso come esempio la Germania, il maggior utilizzatore di energie rinnovabili in Europa, che "è sull'orlo del precipizio", tanto da essere "tornati al nucleare, che è una cosa buona", senza fornire dati a supporto di questa tesi.
"Green vuol dire bancarotta. Il climate change è la più grande truffa", ha concluso il presidente Usa, che ha detto di meritarsi anche il premio Nobel per la Pace, "per avere posto fine a 7 interminabili guerre in sette mesi".
Le parole del presidente Usa all'Onu su Gaza, Ucraina e Iran
"Bisogna arrivare a una soluzione a Gaza. Non possiamo dimenticare il 7 ottobre. Liberate gli ostaggi, questo è il messaggio di adesso", ha esortato Trump chiedendo di restituire anche i 38 corpi degli ostaggi uccisi.
Quanto al riconoscimento della Palestina, compiuto da molti Paesi proprio in questa riunione dell'Assemblea generale Onu, "è una ricompensa per Hamas e i suoi terribili attacchi".
Nel suo intervento, Trump ha attaccato la Nato e gli alleati europei poiché colpevoli di "finanziare la guerra contro loro stessi", non avendo ancora interrotto completamente gli approvvigionamenti energetici dalla Russia, di fatto dando a Mosca liquidità per il conflitto.
"Se la Russia non farà un accordo, siamo pronti a imporre dazi. Per essere efficaci, però, devono essere imposti anche dall'Europa. [...] L'Europa deve cessare immediatamente di acquistare l'energia russa".
Il presidente ha attaccato poi l'Iran, considerato il maggiore "sponsor del terrorismo" a cui dunque "non può essere permesso di possedere l'arma più pericolosa". Per questo Trump ha ricordato di avere inviato alla Guida Suprema Khamenei promettendo piena cooperazione a Teheran in cambio della sospensione del programma nucleare iraniano, che però non ha avuto seguito.
In questo senso il presidente degli Stati Unito ha invitato "ogni nazione a unirsi a noi per porre fine allo sviluppo di armi biologiche. Una volta per tutte: le armi biologiche sono terribili". Trump ha annunciato che la Casa Bianca guiderà un'iniziativa internazionale per fare rispettare la Convenzione sulle armi biologiche, sperimentando un sistema di verifica basato sull'intelligenza artificiale di cui tutti potranno fidarsi, auspicando "che l'Onu possa svolgere un ruolo costruttivo".
Frecciata neanche troppo velata alle Nazioni Unite che "non fanno che scrivere lettere e parlare", a differenza degli Stati Uniti che sono "tornati il Paese più forte del mondo". "Un anno fa il nostro Paese era in difficoltà", ha sostenuto, ora "abbiamo un'economia fortissima, i confini meglio controllati, tanti amici nel mondo".
La retorica di Trump, già sentita nei mesi della campagna elettorale e in quelli trascorsi dal suo insediamento a fine gennaio, ha strappato applausi e qualche sorriso.
Quando il teleprompter, il sistema di lettura su cui leggeva il discorso, ha avuto un guasto il presidente Usa ha scherzato: "Chiunque è responsabile è in grossi guai".