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Trovati i resti dell’aereo diretto a Tripoli: a bordo il capo di Stato maggiore libico

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Archivio - controllori di volo Diritti d'autore  Paul Sancya/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
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Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il jet partito da Ankara e diretto a Tripoli è precipitato nel distretto di Haymana. A bordo Mohammed Ali al Haddad, capo di Stato maggiore delle forze libiche del governo di unità nazionale

Sono stati rinvenuti i resti dell’aereo privato decollato da Ankara e diretto a Tripoli, con a bordo il capo di Stato maggiore delle forze armate libiche fedeli al Governo di unità nazionale, Mohammed Ali al Haddad. Il ritrovamento è stato effettuato dalla Gendarmeria turca a circa due chilometri a sud del villaggio di Kesikkavak, nel distretto di Haymana, a una settantina di chilometri dalla capitale turca.

A darne notizia è stato il ministro dell’Interno turco Ali Yerlikaya, che ha annunciato il ritrovamento sui social, precisando che le autorità continueranno a fornire aggiornamenti sugli sviluppi dell’incidente. Al momento non sono state comunicate informazioni ufficiali sul numero delle vittime o sulle condizioni dei passeggeri.

Il velivolo era un jet privato Dassault Falcon 50, che secondo le prime ricostruzioni sarebbe precipitato circa 30 minuti dopo il decollo dall’aeroporto di Esenboğa, ad Ankara. Nelle ore successive alla scomparsa del radar, sui canali Telegram e sulla piattaforma X hanno iniziato a circolare immagini e video non verificati che mostrerebbero parti metalliche gravemente danneggiate dell’aereo sparse su un terreno sterrato.

Secondo informazioni diffuse da media specializzati nel settore aeronautico, a bordo del Falcon 50 (matricola 9H-DFS) viaggiavano, oltre ad Al Haddad, anche Alfitori Jribil, capo di Stato maggiore delle forze terrestri libiche, e altri ufficiali militari. L’aereo era diretto a Tripoli al termine di una visita ufficiale in Turchia.

Poche ore prima dell’incidente, Mohammed Ali al Haddad aveva incontrato il ministro della Difesa turco Yasar Guler, in un contesto di rafforzamento della cooperazione militare tra Ankara e Tripoli. Proprio nella giornata precedente, il Parlamento turco aveva approvato il prolungamento di due anni della missione militare turca in Libia, sottolineando il ruolo strategico della presenza di Ankara nel Paese nordafricano.

Le cause dell’incidente restano al momento sconosciute. Le autorità turche hanno avviato le indagini per chiarire la dinamica della caduta del velivolo e le circostanze che hanno portato alla perdita di contatto con l’aereo durante il volo.

La notizia ha un forte impatto politico e regionale, considerato il ruolo centrale di Al Haddad nei tentativi di unificazione delle forze armate libiche e nel delicato equilibrio tra le diverse componenti militari e istituzionali del Paese.

Ipotesi sulle cause dell’incidente

Le autorità turche non hanno ancora confermato le cause dell’incidente, ma emergono alcune ipotesi preliminari. Il jet privato Falcon 50, con a bordo il capo di Stato maggiore libico Mohammed Ali Ahmed al‑Haddad, avrebbe segnalato la necessità di un atterraggio di emergenza poco prima della perdita di contatto nei pressi del distretto di Haymana. Successivamente, i resti del velivolo sono stati rinvenuti a terra.

Alcuni media turchi ipotizzano un possibile malfunzionamento tecnico del velivolo o problemi ai sistemi di bordo, mentre al momento non ci sono conferme ufficiali né elementi che indichino cause dolose. Filmati e immagini circolati sui social mostrerebbero esplosioni o danni al velivolo, ma la loro autenticità non è stata verificata. Le autorità turche hanno aperto un’indagine formale per determinare la dinamica dell’incidente e stabilire se si sia trattato di guasto tecnico, errore di volo o altra evenienza.

Chi era Mohammed Ali Ahmed al-Haddad

Mohammed Ali Ahmed al-Haddad era il capo di Stato maggiore delle Forze armate libiche fedeli al Governo di Unità Nazionale (GNU) con sede a Tripoli, riconosciuto dalla comunità internazionale. Considerato una delle figure militari più rilevanti della Libia occidentale, Al-Haddad aveva un ruolo centrale nei tentativi di unificare le diverse componenti armate del Paese dopo anni di conflitto e frammentazione seguiti alla caduta del regime di Muammar Gheddafi nel 2011.

Nel suo incarico rappresentava il vertice militare dell’esecutivo guidato da Abdul Hamid Dbeibah e lavorava in stretto coordinamento con partner internazionali, in particolare con la Turchia, alleata chiave del governo di Tripoli sul piano militare e strategico.

Poche ore prima dell’incidente aereo, Al-Haddad aveva incontrato ad Ankara il ministro della Difesa turco Yasar Guler, in un contesto segnato dal recente rinnovo della missione militare turca in Libia. La sua figura era considerata cruciale nei delicati equilibri interni libici e nei negoziati per la stabilizzazione del Paese, ancora diviso tra poteri rivali e milizie armate.

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