Politica UE. Qualità dell'aria: accordo nella Ue sull'inquinamento atmosferico

Smog a Milano
Smog a Milano Diritti d'autore AP Photo/Luca Bruno
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Di Marta Pacheco
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Accordo nell'Ue sull'inquinamento atmosferico. L'intesa prevede valori limite dei principali inquinanti più in linea con gli standard fissati dall'Oms

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Durante i negoziati interistituzionali a Bruxelles il Parlamento e il Consiglio europeo hanno raggiunto un accordo per ridurre ulteriormente l'inquinamento atmosferico nell'Ue e allineare gli standard di qualità dell'aria a quelli fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel tentativo di raggiungere l'inquinamento zero entro il 2050.

L'accordo raggiunto martedì sera (20 febbraio) sulla Direttiva sulla qualità dell'aria ha fatto seguito a diverse tornate di incontri tecnici tra il Parlamento europeo e il Consiglio, che ha chiesto una maggiore flessibilità per i Paesi dell'Ue che desiderano ritardare l'attuazione degli standard di qualità dell'aria.

Previste esenzioni per alcune regioni europee

Il Consiglio ha chiesto una pausa di dieci anni sull'attuazione fino al 2040, rispetto alla proposta della Commissione europea, che fissava il termine per la riduzione dell'inquinamento atmosferico al 2030. L'accordo prevede esenzioni per le regioni con determinate condizioni geografiche o dove la riduzione dell'inquinamento atmosferico sarebbe possibile solo con un "impatto significativo sui sistemi di riscaldamento domestico esistenti".

Ma le condizioni richieste dal Parlamento, come l'obbligo per i Paesi dell'Ue di includere le proiezioni sulla qualità dell'aria nei loro piani e tabelle di marcia per la qualità dell'aria entro il 2028, imporranno ai governi nazionali di tenere traccia dei progressi e di dimostrare che le violazioni dei limiti di inquinamento sono mantenute al minimo. Per il particolato e il biossido di azoto - i due inquinanti più dannosi per la salute umana - i valori limite annuali saranno dimezzati in base all'accordo.

Maggiori tutele per i cittadini

La Commissione avrà il compito di rivedere gli standard di qualità dell'aria entro dicembre 2030 e successivamente almeno ogni cinque anni. In base all'accordo, i cittadini e le ong avranno la possibilità di contestare l'applicazione delle norme negli Stati membri. Stando all'accordo i cittadini con sintomi associati all'inquinamento atmosferico avranno un migliore accesso alla giustizia. Inoltre, avranno diritto a un risarcimento se potranno dimostrare che la loro salute è stata danneggiata dalla violazione delle nuove norme nazionali.

Il relatore del Parlamento europeo Javi López (Spagna/S&D), che ha guidato i negoziati parlamentari, ha definito l'accordo un "importante passo avanti". Alain Maron, ministro dell'Ambiente del governo di Bruxelles, ha affermato che le nuove norme "miglioreranno drasticamente" la qualità dell'aria e affronteranno l'inquinamento atmosferico.

Anne Stauffer, vicedirettrice dell'ong Health and Environment Alliance (Heal), ha affermato che il pacchetto ha un "enorme potenziale" per migliorare la vita delle persone, prevenire le malattie e ottenere risparmi economici, nonostante non sia pienamente in linea con le raccomandazioni scientifiche.

"Avere aria pulita attraverso un'ambiziosa direttiva sulla qualità dell'aria ambiente è una componente cruciale per affrontare le disuguaglianze sanitarie in tutta Europa. Un atto legislativo che garantisce a tutti in Europa, soprattutto a coloro che vivono in comunità vulnerabili ed emarginate, di respirare aria pulita", ha dichiarato Milka Sokolovic, direttore generale dell'Alleanza europea per la salute pubblica.

L'accordo deve ancora essere adottato dal Parlamento e dal Consiglio prima di entrare in vigore. I Paesi dell'Ue avranno quindi due anni per recepire la legge nel diritto nazionale.

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