Non in mio nome! I produttori di "Peaky Blinders" attaccano Ron DeSantis per un video anti-LGBT

La campagna elettorale di Ron DeSantis continua. Con qualche scivolone. (Merrymack, New Hampshire. 4.7.2023)
La campagna elettorale di Ron DeSantis continua. Con qualche scivolone. (Merrymack, New Hampshire. 4.7.2023) Diritti d'autore AP
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Di Savin Mattozzi - Edizione italiana: Cristiano Tassinari Agenzie:  AP
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Ron DeSantis, governatore repubblicano della Florida, candidato repubblicano alla Casa Bianca 2024, è stato attaccato per aver utilizzato un personaggio della serie televisiva "Peaky Blinders" in uno spot anti-LGBT per la sua campagna presidenziale, senza averne chiesto l'autorizzazione

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Il governatore repubblicano della Florida, Ron DeSantis (44 anni), è stato nuovamente messo sotto accusa per l'uso - durante la sua campagna elettorale - di video che promuovono le sue politiche anti-LGBTQ+.

L'ultima critica è arrivata dalla popolare fiction della BBC, "Peaky Blinders", i cui personaggi appaiono nel video diffuso dall'account Twitter della campagna presidenziale di DeSantis.

La prima metà del video utilizza brevi spezzoni dell'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in cui afferma di appoggiare la comunità LGBTQ+, con musica pop allegra in sottofondo e spezzoni della bandiera arcobaleno.

La seconda metà del video passa a un tono più serio, con spezzoni di Twitter e ritagli di notizie sulle varie leggi che DeSantis ha approvato contro la comunità LGBTQ+, mentre lui sorride in sottofondo.

Due brevissimi spezzoni includono l'immagine del personaggio di "Peaky Blinders", Tommy Shelby, interpretato dall'attore irlandese Cillian Murphy, in un montaggio pieno di spezzoni di gladiatori e propaganda militare.

Charles Sykes/2019 Invision
Steven Knight, uno degli sceneggiatori di "Peaky Blinders".Charles Sykes/2019 Invision
The Peaky Blinders creators and star made clear their disapproval of Ron DeSantis's campaign ad

"Disapproviamo fortemente"

Il team di "Peaky Blinders" ha risposto prontamente con un tweet:
"A nome dei partners di Peaky Blinders - Steven Knight, Cillian Murphy, Caryn Mandabach Productions, Tiger Aspect Productions e Banijay Rights - confermiamo che il filmato del personaggio di Tommy Shelby utilizzato nel video postato dalla campagna di Ron DeSantis, è stato ottenuto senza autorizzazione o licenza ufficiale. Non sosteniamo né appoggiamo la narrazione del video e disapproviamo fortemente l'uso del contenuto in questo modo".

La difesa di DeSantis

Il video è stato pubblicato nel contesto di una campagna conservatrice statunitense sempre più veemente contro i diritti e le celebrazioni LGBTQ+.
Il video ha messo in evidenza alcune delle passate dichiarazioni di Trump a sostegno della comunità LGBTQ+, tra cui l'affermazione secondo la quale l'ex presidente sarebbe stato d'accordo con le donne transgender, che un giorno avrebbero potuto partecipare al concorso di "Miss Universo", di cui all'epoca Trump era proprietario (per pochi giorni, nel settembre 2015, prima di diventare presidente degli Stati Uniti).

Reba Saldanha/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Ron DeSantis ad un suo comizio, a Merrimack, nello stato del New Hampshire. (4.7.2023)Reba Saldanha/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.

Trump "pioniere nell'iniettare ideologia di genere"

DeSantis, in un'intervista rilasciata mercoledì al podcast della commentatrice conservatrice Tomi Lahren, non ha affrontato le accuse di omofobia contenute nel video, ma ha detto che l'intento era quello di "identificare Donald Trump come un pioniere nell'iniettare l'ideologia di genere nel mainstream, facendo competere uomini contro donne nei suoi concorsi di bellezza".

Conflitti tra artisti e presidenti (soprattutto Trump, ma anche Reagan)

Non è la prima volta che artisti e musicisti criticano i politici repubblicani per aver utilizzato i loro contenuti.

Donald Trump ha accumulato una lista di oltre 21 musicisti che gli hanno chiesto di non usare la loro musica o hanno preso le distanze da lui.

Dai R.E.M. ad Adele e Rihanna, alcuni dei più famosi artisti del nostro tempo hanno inviato lettere formali di reclamo e anche diverse lettere di richiesta danni.

Phil Collins, John Fogerty e Eddy Grant, tra gli altri, hanno minacciato azioni legali contro l'ex presidente degli Stati Uniti, dopo che questi ha suonato la loro musica durante i comizi elettorali e in altri luoghi pubblici.

Nel 2020, Eddy Grant ha intentato una causa da 300.000 dollari per copyright contro Trump per l'uso non autorizzato della sua canzone Electric Avenue.
Nel dicembre 2022, l'ex presidente degli Stati Uniti è stato chiamato a testimoniare in tribunale, segnando il maggior successo della causa contro Trump in termini di uso improprio della musica degli artisti.

Le denunce contro i politici che utilizzano la musica degli artisti risalgono a decenni prima dell'avvento delle campagne elettorali sui social media.

Uno dei primi, se non addirittura il primo scontro di questo tipo, è avvenuto nel 1984 tra Ronald Reagan e Bruce Springsteen.

Ronald Reagan (presidente dal 1981 al 1989), che all'epoca era in corsa per la rielezione, utilizzò la famosissima canzone "Born in the USA" di Springsteen.
In seguito, Bruce Springsteen - criticato per...le critiche a Reagan, di cui, si disse, fosse un elettore - dichiarò che riteneva che la sua musica fosse stata manipolata e sfruttata a fini politici e la cosa non gli piacque per niente.

"La mia musica è di tutti, non dei Repubblicani o dei Democratici".
Bruce Springsteen
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