In molti Paesi europei questo venerdì, i cittadini sono scesi in piazza per chiedere un maggiore sostegno economico ai loro governi.
L'Europa è in preda a un'ondata di scioperi, causati dalla crisi energetica e dal caro vita, che spingono centinaia di migliaia di persone a manifestare in tutto il Vecchio Continente.
A partire dalla capitale politica d'Europa, Bruxelles, dove 15.000 persone hanno sfilato per protestare contro il caro energia, chiedendo un aumento degli stipendi per combattere contro l'inflazione che sta mettendo a dura prova le economie europee. Lo sciopero ha avuto importanti ripercussioni sul trasporto pubblico della capitale belga e dell'area circostante.
Si protestava contro l'inflazione e il caro vita anche per le strade di molte città italiane, tra cui Napoli, Roma e Milano, dopo l'approvazione della contestata legge di bilancio del governo Meloni, che secondo sindacati e manifestanti non offre protezioni sufficienti alla classe media. La giornata di oggi rappresentava l'ultimo giorno di mobilitazione dopo una settimana di proteste organizzate dai sindacati.
Le proteste continuano a Londra
Neanche il Regno Unito, che pur rivendica una maggiore autonomia rispetto agli altri membri dell'Unione Europea, dopo la Brexit, è immune a quest'ondata di scioperi, che dura da diversi mesi e che ha coinvolto infermieri, pompieri e settore dei trasporti.
A Londra le proteste hanno paralizzato soprattutto il sistema ferroviario, con un movimento sociale particolarmente seguito oltremanica e che potrebbe creare grande scompiglio nelle vacanze natalizie di molti inglesi.
Una possibilità che per il momento è solo una minaccia dall'altro lato della Manica, in Francia, dove il settore ferroviario, che chiede stipendi più alti, potrebbe organizzare uno sciopero durante le feste.