Migliaia di persone arrivate da tutto il Paese hanno partecipato a una protesta organizzata dai gruppi politici di estrema destra mentre la Polonia si avvia verso le elezioni presidenziali del 18 maggio, con ballottaggio il 1° giugno
Sabato i gruppi politici di estrema destra polacchi hanno organizzato una protesta contro l'immigrazione a Varsavia, la capitale della Polonia.
Le migliaia di partecipanti alla marcia, arrivati da tutto il Paese, si oppongono alla creazione di centri di integrazione e assistenza per i migranti e più in generale al governo del primo ministro Donald Tusk.
La manifestazione precede il primo turno delle elezioni presidenziali del 18 maggio, in cui la questione migratoria giocherà un ruolo fondamentale.
“Stiamo marciando per lottare per una Polonia libera, indipendente e sovrana, senza un'immigrazione massiccia, senza imporre qui migranti culturalmente estranei, senza imporre l'islam, senza zone di sharia, senza stupri sulle donne, senza attacchi nelle scuole pubbliche ai nostri figli”, ha detto Robert Bakiewicz, leader dell'Associazione Marcia dell'Indipendenza, che ha organizzato la manifestazione.
Nei primi mesi del 2022, con l'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia, milioni di ucraini - per lo più donne e bambini - sono fuggiti in Polonia, dove sono stati accolti da una straordinaria manifestazione di solidarietà.
Le bandiere ucraine sono apparse alle finestre e tanti volontari polacchi si sono precipitati al confine con cibo, pannolini, carte sim. Alcuni hanno aperto le loro case a perfetti sconosciuti.
Tre anni dopo, la Polonia rimane uno dei più solidi alleati dell'Ucraina, un centro di smistamento per le forniture di armi occidentali e un difensore a voce alta degli interessi di Kiev. Ma in patria il tono verso gli ucraini è cambiato.
Quasi un milione di rifugiati ucraini è rimasto in Polonia, con circa 2 milioni di cittadini ucraini in tutto nella nazione di 38 milioni di persone. Molti di loro sono arrivati prima della guerra come migranti economici.
Mentre la Polonia si avvia verso le elezioni presidenziali del 18 maggio, con un secondo turno previsto per il 1° giugno, la crescente stanchezza per l'aiuto agli ucraini è diventata così evidente che alcuni dei candidati hanno ritenuto di poter ottenere più voti giurando meno aiuti per gli ucraini.