Annalena Baerbock e Jean-Noël Barrot sono in Siria per incontrare le autorità che hanno preso il potere dalla caduta di Assad. I due diplomatici sperano di dimostrare che un "nuovo inizio" è possibile tra Europa e Siria
I ministri degli Esteri tedesco e francese si sono recati a Damasco, in Siria, per inviare quello che il ministro tedesco ha descritto come un chiaro segnale che un "nuovo inizio politico tra Europa e Siria è possibile".
Si tratta della prima visita ufficiale nel Paese di alti diplomatici degli Stati membri dell'Unione europea dalla caduta dell'ex presidente Bashar al Assad.
La tedesca Annalena Baerbock e il francese Jean-Noël Barrot dovrebbero incontrare venerdì Ahmad al Sharaa, il leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), il gruppo che ha rovesciato al Assad, e i rappresentanti della società civile siriana.
Baerbock: "Nuovo inizio solo con garanzia dei diritti dei cittadini"
Baerbock ha affermato che ci potrà essere un "nuovo inizio" solo se la nuova società siriana garantirà a tutte le persone, indipendentemente dal background etnico o religioso, un posto nel processo politico insieme a diritti e protezione.
Baerbock ha affermato che tali diritti non devono essere compromessi da una transizione troppo lunga verso le elezioni o da "passi verso l'islamizzazione della giustizia o del sistema educativo", che non ci devono essere atti di vendetta contro interi gruppi della popolazione e che l'estremismo non deve avere spazio.
Il ministro degli Esteri francese Barrot ha iniziato la visita venerdì con un incontro con i leader religiosi cristiani a Damasco. Ha scritto su X che i due Paesi "vogliono promuovere una transizione pacifica e urgente al servizio dei siriani e della stabilità regionale".
Barrot ha anche visitato l'ambasciata francese nella capitale siriana, che ha aperto le sue porte poche settimane fa dopo 13 anni di chiusura.
Le reazioni dei Paesi occidentali e arabi alla caduta di Assad
Da quando al Assad è stato estromesso con un'offensiva lampo dalle forze di opposizione, Damasco ha registrato una raffica di visite da parte di Paesi arabi e occidentali che avevano interrotto le relazioni con il governo durante i quasi 14 anni di guerra civile del Paese.
Tuttavia, finora i Paesi occidentali non hanno revocato le sanzioni imposte alla Siria sotto al Assad né hanno rimosso la designazione dell'Hts come gruppo terroristico, sebbene gli Stati Uniti abbiano revocato la taglia di quasi 10 milioni di euro precedentemente posta su al Sharaa.