Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Israele attacca nel sud della Siria: morti e feriti a sud di Damasco

Soccorritori intervengono tra le macerie lasciate da raid aerei israeliani a Beit Jinn nel sud della Siria (28 novembre 2025)
Soccorritori intervengono tra le macerie lasciate da raid aerei israeliani a Beit Jinn nel sud della Siria (28 novembre 2025) Diritti d'autore  Syrian Civil Defense White Helmets via AP
Diritti d'autore Syrian Civil Defense White Helmets via AP
Di Euronews
Pubblicato il
Condividi Commenti
Condividi Close Button

Soldati e aviazione di Israele hanno colpito a Beit Jinn in un'area della Siria meridionale parzialmente occupata dopo la caduta di Assad

Un'operazione militare di Israele ha ucciso almeno 13 persone venerdì, nel sud della Siria, a Beit Jinn, una città a pochi chilometri dal confine israeliano.

Secondo le ricostruzioni unità dell'esercito, supportate da artiglieria e aviazione, hanno condotto un'incursione nella zona per arrestare dei miliziani nonostante recenti tentativi diplomatici per un accordi di sicurezza tra i due governi.

Sono seguiti scontri a fuoco con gruppi armati locali, mentre alcuni edifici sono stati bombardati dagli aerei israeliani.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno confermato l'operazione, affermando di essere state prese di mira da militanti della Jaama Islamiya, con un bilancio di vari "terroristi eliminati" e almeno sei soldai feriti, secondo l'esercito.

Fonti sanitarie siriane, citate dall'agenzia statale Sana parlano di oltre dieci morti e decine di feriti, ma il bilancio potrebbe aggravarsi a causa dell'intensità dello scontro e del fatto che le ambulanze siriane sono state autorizzate a raggiungere l'area dopo controlli da parte dell'Idf.

L'operazione arriva in un contesto di crescente instabilità nel sud della Siria, dove Israele conduce regolarmente azioni mirate, con l'obiettivo di prevenire la presenza di gruppi armati considerati ostili.

Israele ha tenuto finora una posizione scettica nei confronti del nuove governo di Damasco, guidato da un ex jihadista, Ahmed al Sharaa, ed è già intervenuta a sostegno della comunità drusa negli scontri etnici che si sono consumati dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad nel dicembre del 2024.

Dopo la caduta del regime, Israele ha invaso e occupato alcune zone della Siria meridionale, compresi villaggi e città in cui negli anni precedenti aveva supportato milizie che si opponevano al governo e a milizie filo-iraniane.

Najat Rochdi, vice inviata speciale delle Nazioni Unite per la Siria, ha condannato l'attacco israeliano, definendo la morte di civili e lo sfollamento di famiglie siriane a Beit Jinn una “grave e inaccettabile violazione della sovranità e dell'integrità territoriale della Siria”.

Rochdi ha chiesto “la cessazione immediata” delle violazioni territoriali e il rispetto dell'accordo di disimpegno del 1974 tra Israele e Siria, che Israele ha dichiarato nullo dopo la destituzione di al-Assad.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi Commenti

Notizie correlate

I siriani in Europa valutano se tornare a casa un anno dopo la caduta di al-Assad

Presidente Siria Al-Sharaa in visita a Mosca chiede l'estradizione del dittatore Bashar al-Assad

Siria e Israele negoziano accordo di sicurezza e la smilitarizzazione del sud di Damasco