NewsletterNewslettersEventsEventiPodcasts
Loader
Seguiteci
PUBBLICITÀ

Cosa fa l'Europa per migliorare le condizioni di vita dei rom?

Cosa fa l'Europa per migliorare le condizioni di vita dei rom?
Diritti d'autore euronews
Diritti d'autore euronews
Di Hans von der Brelie
Pubblicato il
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Per scoprirlo l'inviato di Euronews Hans von der Brelie è stato in Montenegro, Serbia e Bosnia-Erzegovina, dove vivono un milione di rom

PUBBLICITÀ

In Europa vivono circa 12 milioni di rom, di cui un milione negli Stati dei Balcani occidentali. I pregiudizi contro i rom esistono ancora, ma ci sono anche persone che si battono affinché vengano superati. Cosa sta facendo l'Europa per migliorare le condizioni di vita dei rom? Per scoprirlo l'inviato di Euronews Hans von der Brelie è stato in Montenegro, Serbia e Bosnia-Erzegovina.

Durante il mio viaggio ho visto bambini che giocano nelle discariche e altri che si preparano per la scuola. Sono stato in baracche fatiscenti e moderne case popolari, ho incontrato rom che lavorano e altri senza impiego, chi parla di discriminazione nella vita quotidiana e chi vive in armonia con gli altri cittadini: insomma, un quadro eterogeneo.

Ramiz Šakoli vive in un quartiere rom nella periferia di Nikšić, in Montenegro: "Quando andiamo in centro la gente ci indica, dicendo: ecco gli zingari - dice Ramiz -. Entriamo in un caffè e li sentiamo dire: ci sono gli zingari. I rapporti non sono buoni". 

In alcune città, però, le cose stanno cambiando gradualmente. La Commissione europea ha premiato sette sindaci dei Balcani occidentali per le loro politiche a sostegno dei rom. In Montenegro il vincitore è Marko Kovačević. È il sindaco di Nikšić, la seconda città più grande del Paese: circa 70.000 persone, tra cui si stima ci siano circa 1.500 rom.

Kovačević ha promosso la costruzione di 31 alloggi sociali, 17 dei quali sono stati assegnati a famiglie rom. Quando ha pianificato di espandere il progetto, c'è stata resistenza: "I cambiamenti sono troppo lenti - dice il sindaco -. Il motivo è il diverso stile di vita della comunità rom e del resto della comunità di Nikšić. Di recente volevamo costruire 10 unità abitative sociali in un quartiere, e abbiamo incontrato la resistenza del resto della popolazione contro il progetto".

Il Centrum for Roma Initiatives è una ong che promuove i diritti delle donne rom. Salute, scuola, lavoro, alloggio: tutto è collegato, secondo la direttrice Fana Delija. Un primo passo importante sarebbe quello di chiarire le questioni relative alla proprietà, un problema esistente in tutte le regioni dell'ex Jugoslavia. "Il problema più grande è la legalizzazione dei terreni in cui vive la comunità rom-egiziana", dice Delija. 

Alcuni rom sono proprietari di case, altri no. Qualche anno fa, alla periferia di Nikšić, nel distretto di Gracanica, il Comune ha costruito degli alloggi sociali dove oggi vivono circa 300 persone. Qui sono state ammassate molte famiglie, alcune delle quali in condizioni di vita miserabili, dice Bukurija Sejdi, un'anziana residente in questo quartiere rom: "In una casa vivono 14 persone, e anche mio figlio con un bambino malato - dice Sejdi -. Nessuno di loro ha un lavoro, solo una persona gode dell'assistenza sociale". Per l'attivista rom Fana Delija "è importante concentrarsi sull'occupazione nella comunità nei prossimi quattro anni".

Ho accompagnato Zoja Tarlamišaj, mediatrice rom per la scuola secondaria locale, a visitare Amela e i suoi sei figli a casa. Amela è sposata con un rom. Le donne lo sanno: Per trovare un lavoro qualificato, è necessaria prima una solida istruzione. Ecco perché Tarlamišaj segue da vicino l'andamento scolastico dei pochi bambini rom che sono arrivati alla scuola secondaria.

Tarlamišaj è lei stessa una rom: ha terminato con successo gli studi universitari, una rarità per i rom in Montenegro. Tarlamišaj invita i responsabili politici a cambiare la legge: "Se l'istruzione secondaria diventasse obbligatoria, gli alunni della comunità rom-egiziana non abbandonerebbero la scuola così presto e, acquisendo qualifiche migliori, la loro vita migliorerebbe".

Clicca nel video in alto per guardare il reportage di Hans von der Brelie.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Balcani in fiamme, gli incendi bruciano Albania e Croazia

Emergenza incendi in Bulgaria e Macedonia del Nord, si mobilita Bruxelles

Caldo estremo e forti piogge: emergenza in molti Paesi europei