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Grecia: i cittadini hanno più fiducia nelle istituzioni europee che in quelle nazionali

I greci nutrono sentimenti positivi per le istituzioni di Bruxelles
I greci nutrono sentimenti positivi per le istituzioni di Bruxelles Diritti d'autore AP Photo
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Di Euronews
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Uno studio mostra come due greci su tre siano favorevoli all'Unione europea. I cittadini hanno più fiducia nelle istituzioni di Bruxelles che nel governo di Atene e credono che il blocco continuerà a supportare il proprio Paese

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La maggior parte dei greci nutre un'opinione positiva dell'Unione europea. È quanto emerge da un recente sondaggio condotto dal think-thank greco DiaNEOsis.

Molti sostengono, però, che l'adesione del loro Paese all'Ue abbia portato più benefici al blocco che alla Grecia stessa.

Lo conferma la direttrice di DiaNEOsis, Fay Makantasi, che spiega che oggi "due greci su tre sono favorevoli all'Unione europea".

"I dati ci dicono che la maggioranza dei greci, a parte alcune fluttuazioni durante, ha un sentimento positivo dell'Ue" - conferma Makantasi - tanto che la maggior parte dei cittadini sembra avere più fiducia nelle istituzioni di Bruxelles che in quelle di Atene.

"C'è una grande accettazione dell'Unione europea e soprattutto dei benefici che otteniamo", afferma Manos Papazoglou, professore di Politica e Relazioni Internazionali, Università del Peloponneso.

"È una consolazione dopo il grande periodo di crisi che abbiamo attraversato. Il problema principale in Grecia è la mancanza di fiducia nelle istituzioni nazionali".

"La maggioranza dei cittadini greci è più insoddisfatta del proprio sistema democratico rispetto agli altri Paesi dell'Ue. - spiega Makantasi - Ad esempio, 4 greci su 10 di età compresa tra i 25 e i 39 anni pensano che nel nostro Paese non ci sia una forte democrazia".

Questo porta i greci a fare leva su Bruxelles per richiedere maggiori tutele politiche soprattutto per quanto riguarda temi come la salute, l'ambiente e l'economia.

Secondo lo studio il 36 per cento dei greci ritiene che l'Unione europea continuerà a esistere nella sua forma attuale per i prossimi 10 anni. Un altro 37 per cento ritiene invece che alcuni Paesi lasceranno il blocco, mentre solo il 10 per cento sostiene che l'Unione cesserà di esistere.

"Abbiamo vissuto 15 anni consecutivi di crisi: eurozona, migrazione, Brexit, pandemia, recessione e l'UE ha resistito a tutto questo", sottolinea Papazoglou.

"I cittadini, che sono convinti che l'Unione europea esiste e resterà, con le sue difficoltà e i suoi limiti. Quindi la domanda principale è: tenendo presente che abbiamo questa Europa, come la cambieremo?".

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