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Ilaria Salis a processo senza catene a Budapest: giudice rivela indirizzo dove sconta i domiciliari

Un murales raffigura Ilaria Salis nell'atto di rompere le catene nei pressi dell'Ambasciata d'Ungheria a Roma (31 gennaio 2024)
Un murales raffigura Ilaria Salis nell'atto di rompere le catene nei pressi dell'Ambasciata d'Ungheria a Roma (31 gennaio 2024) Diritti d'autore Valentina Stefanelli/LaPresse
Diritti d'autore Valentina Stefanelli/LaPresse
Di Gabriele Barbati
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Ilaria Salis è comparsa in aula senza le catene e il guinzaglio delle prime udienze. Una delle vittime della presunta aggressione non la riconosce. Mossa shock del giudice che rivela l'indirizzo dove l'imputata è da giovedì agli arresti domiciliari

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Ilaria Salis è arrivata in aula a Budapest finalmente senza catene, venerdì per la terza udienza del processo a suo carico.

Ma già si apre un altro caso, dopo che il giudice ha rivelato pubblicamente l'indirizzo ungherese dove da un giorno l'attivista italiana antifascista sconta la custodia cautelare ai domiciliari.

Salis a processo a Budapest per la prima volta senza catene

Salis si è presentata in udienza con il solo braccialetto elettronico "che le dà fastidio", ha detto entrando in aula, pur se non si può paragonare ai 15 mesi trascorsi in carcere.

"Voglio solo ringraziare tutti quelli che mi hanno supportato", ha detto la 39enne milanese che è candidata per l'Alleanza Verdi Sinistra alle prossime elezioni europee.

Il giudice monocratico, Josef Szos, ha però subito sorpreso i presenti nell'aprire formalmente il dibattimento, rivelando il domicilio dell'imputata ed esponendola al rischio di potenziali aggressioni a casa.

Roberto Salis, il padre di Ilaria, si è rivolto immediatamente alle autorità italiane e in particolare all'ambasciatore in Ungheria, Manuel Jacoangeli, che ha allertato il governo di Budapest.

Una delle vittime dell'aggressione non riconosce Ilaria Salis in aula

Quando l'udienza è proseguita sono stati chiamati a deporre tre testimoni dell'aggressione ai due ungheresi (che se la cavarono con una prognosi di pochi giorni), per cui Salis è stata arrestata nel febbraio del 2023. 

Nessuno l'ha riconosciuta tra gli aggressori del pestaggio, per cui Salis rischia una condanna a oltre vent'anni di carcere per lesioni gravi e associazione a delinquere di matrice politica.

Tra i testimoni figurava Zoltan Toth, uno delle due vittime del pestaggio durante la parata neonazista del "Giorno dell'Onore", che ha dichiarato di non sapere chi l'abbia aggredito e se si trattasse di "uomini o donne".

Eugenio Losco, uno dei legali italiani di Ilaria Salis, ha reso noto che il processo riprenderà il 6 settembre, nel caso in cui la sua assistita non venisse eletta come eurodeputata il prossimo 8 e 9 giugno, ruolo che le garantirebbe un'immunità.

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