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Tempesta solare più intesa degli ultimi 21 anni: aurora boreale anche in Italia

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aurora boreale Diritti d'autore Jenny Kane/AP
Diritti d'autore Jenny Kane/AP
Di Euronews
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Registrata la tempesta magnetica più forte degli ultimi 21 anni. L'aurora boreale generata dal fenomeno è stata visibile anche in Italia centromeridionale. Previsto un nuovo spettacolo anche nella notte tra sabato e domenica

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Una tempesta solare insolitamente forte che si è abbattuta sulla Terra ha prodotto splendidi spettacoli di colore nei cieli dell'emisfero settentrionale all'inizio di sabato.

L'Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica degli Stati Uniti (Noaa) ha emesso venerdì un raro avviso di tempesta geomagnetica grave (G5) quando un'eruzione solare ha raggiunto la Terra venerdì pomeriggio, ore prima del previsto. Gli effetti dell'aurora boreale, che si è manifestata in Gran Bretagna ma ha raggiunto anche i cieli dell'Italia centromeridionale, si protrarranno per tutto il fine settimana e forse anche per la prossima settimana. Il Noaa ha pubblicato un aggiornamento sabato pomeriggio facendo sapere che c'è stato un nuovo evento e che sono state segnalati problemi alle reti elettriche e i segnali per la navigazione satellitare Gps sono stati resi inutilizzabili per alcune ore.

aggiornamento Noaa
aggiornamento NoaaNoaa

Migliaia le foto pubblicate in tutto il mondo per il fenomeno della notte tra venerdì e sabato. Secondo gli esperti, il miglior modo per registrare l'aurora boreale è tramite macchine fotografiche e fotocamere dei telefoni, che sono in grado di catturare la luce meglio dell'occhio nudo.

Le precedenti tempeste solari

La tempesta solare più intensa della storia registrata, nel 1859, ha provocato aurore in America centrale e forse anche alle Hawaii. "Non loprevediamo, ma la tempesta di sabato potrebbe avvicinarsi a quella del 1859", ha detto Shawn Dahl, meteorologo spaziale della Noaa. 

In Italia le aurore boreali sono solitamente visibile nel nord del Paese, sopratutto nell'arco alpino. Più difficile che siano visibile nelle regioni meridionali. Quella di sabato è stata la tempesta solare più forte dal 2003, quando furono registrate le "tempeste di Halloween". Fenomeno non eguagliato per durata, grado di forza e pericolosità nei precedenti settant'anni. Le tempeste durarono dal 19 ottobre al 7 novembre, con la maggior intensità attorno al 31 ottobre, e illuminarono i cieli non solo del Polo Nord ma anche del Texas e della Florida.

I pericoli delle tempeste solari

Le tempeste solari rappresentano un rischio per le linee di trasmissione ad alta tensione per le reti elettriche e non per le linee elettriche che normalmente si trovano nelle case delle persone. Anche i satelliti potrebbero essere colpiti, con conseguenti interruzioni dei servizi di navigazione e comunicazione qui sulla Terra. Una tempesta geomagnetica estrema nel 2003, ad esempio, ha tolto la corrente in Svezia e danneggiato i trasformatori in Sudafrica.

Secondo la Noaa, anche quando la tempesta è finita, i segnali tra i satelliti Gps e i ricevitori a terra potrebbero essere disturbati o persi. Ma i satelliti di navigazione sono così numerosi che eventuali interruzioni non dovrebbero durare a lungo.

Dallo scorso mercoledì il Sole ha prodotto forti eruzioni solari, che hanno provocato almeno sette esplosioni di plasma. Ogni eruzione, nota come espulsione di massa coronale, può contenere miliardi di tonnellate di plasma e campo magnetico provenienti dall'atmosfera esterna del Sole, o corona.

I brillamenti sembrano essere associati a una macchia solare di 16 volte il diametro della Terra, ha dichiarato il Noaa. Tutto ciò fa parte dell'aumento dell'attività solare, che si avvicina al picco del suo ciclo di 11 anni.

La Nasa ha dichiarato che la tempesta non rappresenta una seria minaccia per i sette astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. La preoccupazione maggiore è l'aumento dei livelli di radiazioni, e l'equipaggio potrebbe spostarsi in una parte della stazione meglio schermata se necessario, secondo Steenburgh.

L'aumento delle radiazioni potrebbe anche minacciare alcuni dei satelliti scientifici della Nasa. Gli strumenti estremamente sensibili saranno spenti, se necessario, per evitare danni, ha dichiarato Antti Pulkkinen, direttore della divisione scientifica eliofisica dell'agenzia spaziale. Diverse navicelle spaziali focalizzate sul sole stanno monitorando l'azione.

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