Cosa sono la missione Ue Aspides e le altre operazioni nel mar Rosso: il ruolo dell'Italia

Un cannone da 20 mm Phalanx CIWS montato sulla USS Gravely (14 marzo 2023). L'esercito statunitense a dicembre ha abbattuto due missili balistici antinave nel Mar Rosso
Un cannone da 20 mm Phalanx CIWS montato sulla USS Gravely (14 marzo 2023). L'esercito statunitense a dicembre ha abbattuto due missili balistici antinave nel Mar Rosso Diritti d'autore John C. Clark/Copyright The AP. All rights reserved
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Di Gabriele Barbati
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Come funzionano la missione Aspides dell'Unione Europea e le altre operazioni internazionali nel mar Rosso? Il ruolo dell'Italia per proteggere il commercio mondiale dagli attacchi degli Houthi e dai piani dell'Iran

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Una nave italiana in pattugliamento nel Mar Rosso ha abbattuto sabatoun drone lanciato dallo Yemen dai ribelli Houthi, i cui attacchi ai mercantili negli ultimi mesi hanno sconvolto il commercio globale verso il canale di Suez.

Che ci faceva il cacciatorpediniere Caio Duilio nel Mar Rosso? E quali sono le missioni internazionali già lanciate a protezione di quella rotta commerciale che collega l'Estremo Oriente all'Europa?

Operazione Aspides: la missione Ue a comando italiano

"Quando è arrivato a sei miglia i sensori hanno inquadrato un drone della stessa tipologia di quelli che hanno attaccato il traffico mercantile" ha detto il comandante della Caio Duilio, il capitano di vascello Andrea Quondamatteo al Corriere della Sera: "Dovevo difendere la mia nave e il mio equipaggio e ho dato il comando all'operatore di tiro".

La nave ha quindi sparato sei colpi da uno dei suoi cannoni da 76 millimetri, distruggendo il drone. La nave italiana è nelle acque internazionali davanti allo Yemen da un mese nell'ambito di un'operazione nazionale.

Ma la Caio Duilio ha a bordo il contrammiraglio Stefano Costantino, il comandante designato dell'operazione di pattugliamento europea.

Come è organizzata e chi partecipa ad Aspides nel Mar Rosso

I ministri degli Esteri dell'Unione Europea hanno approvato il 19 febbraio la missione per ripristinare la sicurezza marittima nel Mar Rosso e nella parte settentrionale dell'Oceano Indiano. 

La missione Aspides ha durata di un anno e deve proteggere il passaggio delle navi commerciali, con autorizzazione di aprire il fuoco contro presunti attacchi in acque internazionali. 

Francia, Germania e Grecia hanno approvato la missione, comuque aperta ad altri paesi, che include quattro navi e un pattugliamento aereo. La marina greca ha il comando strategico, l'Italia quello operativo. Anche il Belgio sembra intenzionato a contribuire.

Che interesse ha l'Italia a proteggere il commercio via Suez

Dal canale di Suez transita il 40 per cento del Made in Italy: in particolare, il 16 per cento delle esportazioni di olio di oliva e il 14% del pomodoro lavorato, per un valore di 6 miliardi di euro annui, secondo Coldiretti.

Dall'inizio dei sabotaggi degli Houthi di questa rotta, la maggior parte del traffico doppia il Capo di Buona speranza e raggiunge i porti europei dall'Oceano Atlantico. Si tratta di un viaggio di quasi 12mila miglia nautiche e di 36 giorni (rispetto a 8mila e 26 giorni circa via Suez).

Sono aumentati anche i prezzi delle assicurazioni e di conseguenza dell'invio di container, arrivati a costare 6mila dollari sulla tratta Shanghai - Genova, oltre il 400 per cento in più, secondo un'analisi di Fit-Cisl.

Le altre missioni nel Mar Rosso: Prosperity Guardian e Atalanta

Poco dopo lo scoppio della crisi in Medio Oriente, gli Stati Uniti hanno messo su una task force navale con diversi Paesi, chiamata Prosperity Guardian

Il mandato dell'operazione, a differenza di Aspides, consente di attaccare in territorio yemenita come fatto a più riprese dagli Usa e dalla Gran Bretagna il mese scorso facendo storcere il naso agli alleati.

L'Unione Europea ha già nell'area un'altra missione navale dal 2008, attualmente a guida spagnola ma con comando operativo italiano. Si chiama Atalanta (nome completo EuNavFor Somalia) ed è stata varata per proteggere le navi commerciali dalla pirateria a largo della Somalia e del Corno d'Africa.

Nell'area è attiva anche la European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz (EMASoH), operativa dal gennaio 2020 tra Oceano Indiano e Golfo Persico, a cui partecipano Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia e Portogallo.

Un'altra operazione con mandato più ampio è la Combined Maritime Forces (Cmf), una partnership marittima tra 41 Paesi per contrastare la pirateria nelle maggiori vie d'acqua internazionali, con base preso il comando Usa in Bahrain.

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