Mali, liberati tre italiani in ostaggio dal 2022: la famiglia Langone atterrata a Ciampino

Il Mali è governato da una giunta militare salita al potere dopo due colpi di stato nel 2020 e nel 2021
Il Mali è governato da una giunta militare salita al potere dopo due colpi di stato nel 2020 e nel 2021 Diritti d'autore AP/Copyright 2020 The AP. All rights reserved.
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Rocco Langone, Maria Donata Caivano e Giovanni Langone erano stati sequestrati il 19 maggio 2022 a sud-est di Bamako, la capitale del Mali. Stanno bene e sono arrivati a Roma nel primo pomeriggio di martedì

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Tre cittadini italiani, sotto sequestro in Mali da quasi due anni, sono stati liberati nelle prime ore di martedì e sono già rientrati in Italia, in buone condizioni di salute. Lo rende noto Palazzo Chigi.

Si tratta di Rocco Langone, 66 anni, della moglie Maria Donata Caivano, 64 anni, e del figlio Giovanni Langone, che erano stati  rapiti nel maggio del 2022 a Sicnina, un villaggio alla periferia della città di Koutiala, a 270 chilometri dalla capitale Bamako.

È di Giovanni il primo commento che esprime la gratitudine della famiglia Langone nei confronti di chi si è adoperato per la loro liberazione: "Ora non ho nemmeno parole perché l'emozione è immensa, non voglio che nessuno passi quello che abbiamo passato. Sono così grato per tutto quello che è stato fatto per me e per la mia famiglia".

"Voglio esprimere il mio sollievo per il buon esito di questo lungo rapimento e sottolineare ancora una volta l'impegno con cui funzionari del ministero e del comparto dell'intelligence tutelano i cittadini italiani nel mondo" ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha accolto i connazionali all'aeroporto romano di Ciampino.

Ringraziamenti per lo "straordinario lavoro" dai servizi segreti esteri italiani (l'Agenzia informazioni e sicurezza esterna, in breve Aise) sono arrivati anche dalla premier Giorgia Meloni.

Chi sono Rocco Langone e la famiglia rapiti in Mali

La famiglia di connazionali era stata rapita nella sua abitazione da quattro uomini armati del Gruppo di supporto per l'Islam e i mussulmani (Jnim), affiliato ad Al-Qaida che è ancora molto presente in Africa Occidentale.

I Langone, originari della Basilicata, vivevano a Koutiala da diversi anni, all'interno di una comunità di Testimoni di Geova. Giovanni, 44 anni, era stato il primo a trasferirsi in Mali, i genitori lo avevano raggiunto dopo una visita nel 2017.

Gli altri italiani rapiti dai jihadisti nel Sahel e in Africa occidentale

La zona dove sono stati rapiti i Longone, al confine con il Burkina Faso, è terreno di militanti islamisti, un'area che ha visto una lunga serie di rapimenti.

In Burkina Faso sono stati rapiti nel 2018 il padovano Luca Tacchetto e la canadese Edith Blais, che sono riusciti a scappare quindici mesi dopo. 

Stesso periodo di sequestro all'incirca in Niger per il missionario cremonese, Pier Luigi Maccalli, rilasciato nell'ottobre del 2020 insieme con un turista campano, Nicola Chiacchio, che era stato rapito un anno prima durante un viaggio in bicicletta in Mali.

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