Coree, 70 anni fa l'armistizio che pose fine ai combattimenti tra Nord e Sud

il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov
il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov Diritti d'autore Jon Chol Jin/Copyright: AP
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Di Euronews
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Settant'anni fa Seoul e Pyongyang firmavano l'armistizio che poneva fine alla guerra di Corea e divideva la penisola in due. Ma l'intensificarsi delle tensioni rende il rischio di un confronto sempre più concreto

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La tregua che ha posto fine alla sanguinosa guerra tra le due Coree compie 70 anni. Ma il 27 luglio, Pyongyang e Seoul celebreranno l'anniversario in modi diversi, sottolineando l'accentuarsi delle tensioni tra Nord e Sud.

La Corea del Nord ha invitato delegazioni dalla Cina e dalla Russia per assistere alle celebrazioni per la vittoria nella "Grande Guerra di Liberazione della Patria". Festeggiamenti che culmineranno con la consueta parata militare coreografata nella capitale, dove il leader Kim Jong Un potrebbe mostrare i suoi missili più potenti, capaci di trasportare testate nucleari, progettati per colpire i rivali nei Paesi vicini e il territorio statunitense.

L'atmosfera è più sobria in Corea del Sud, dove il presidente Yoon Suk Yeol ha invitato decine di veterani di guerra stranieri per onorare i caduti del conflitto del 1950-53, che ha ucciso e ferito milioni di persone, portando alla divisione della penisola al trentottesimo parallelo.

Yoon, leader del People power party, d'ispirazione conservatrice, è considerato un "traditore" da Pyongyang. É probabille che approfitterà della visibilità di questa settimana per stringere ancora l'alleanza con gli Stati Uniti, e portare avanti l'obiettivo del suo governo di rafforzare la difesa del Paese. Qualche mese fa Yoon aveva affermato che per contrastare la crescente minaccia del Nord, anche Seoul avrebbe dovuto dotarsi di armi nucleari.

Massima tensione

Le tensioni tra i due Paesi sono ai massimi degli ultimi anni, mentre il ritmo dei test missilistici nordcoreani e le esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud si sono intensificate in un ciclo di "tit-for-tat" (occhio per occhio).

Le attività militari sono state accompagnate da minacce verbali, in cui la Corea del Nord ha parlato di attacchi nucleari preventivi e gli Stati Uniti hanno giurato di "porre fine" al regime di Kim in caso di attacco.

Gli attriti ricordano nuovamente che l'armistizio ha lasciato la penisola coreana in uno stato tecnico di guerra. In 70 anni di alti e bassi diplomatici, le Coree si sono sempre viste come una minaccia esistenziale, e questo è il motivo per cui l'armistizio non è mai stato sostituito da un trattato di pace come originariamente previsto.

La gestione delle tensioni è ora più complicata che mai, dato che Kim continua a rifiutare il dialogo con gli Stati Uniti, espandendo aggressivamente un arsenale nucleare che considera la sua più forte garanzia di sopravvivenza.

Kim sta anche spingendo per una maggiore cooperazione con gli alleati autoritari Cina e Russia, in competizione con Washington per l'influenza regionale. E mira a contrastare gli sforzi degli Stati Uniti per rafforzare la cooperazione trilaterale sulla sicurezza con Seoul e Tokyo.

Un messaggio di pace

Il leader spirituale tibetano Dalai Lama ha inviato una lettera in cui auspica la pace nella penisola coreana, riporta il Korea Times, pubblicando un messaggio di un gruppo buddista attivo nel Paese.

"Nel momento in cui il popolo coreano e le comunità che amano la pace in tutto il mondo osservano il 70° anniversario dell'armistizio della guerra di Corea, vorrei ribadire il mio appello a trovare una soluzione pacifica e duratura per la crisi nella penisola coreana", si legge nella lettera.

Il Dalai Lama ha affermato che vivere in pace è nell'interesse reciproco delle due Coree, oltre che della pace e della stabilità del mondo, e ha sottolineato l'importanza del dialogo e della diplomazia.

"Come sostenitore della smilitarizzazione in tutto il mondo e della completa eliminazione di tutte le armi nucleari, credo che tali misure siano necessarie per portare pace e stabilità durature anche nella Penisola coreana", ha scritto.

"Prego che si possano adottare misure realistiche e reciprocamente accettabili per garantire che la popolazione dell'intera penisola coreana possa godere di pace, prosperità e sicurezza", ha aggiunto.

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