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La risposta di Iran e Russia al ritorno di Trump: pronto un partenariato strategico

I presidenti di Iran e Russia, Masoud Pezeshkian e Vladimir Putin
I presidenti di Iran e Russia, Masoud Pezeshkian e Vladimir Putin Diritti d'autore  Maxim Shemetov/AP
Diritti d'autore Maxim Shemetov/AP
Di Andrea Barolini
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Il Cremlino ha confermato che il presidente russo Vladimir Putin firmerà un accordo di partenariato con l'Iran durante la visita del suo omologo, prevista il prossimo 17 gennaio

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I presidenti di Russia e Iran, Vladimir Putin e Massoud Pezeshkian firmeranno un accordo di partenariato strategico A confermarlo è stato il servizio stampa del Cremlino, secondo il quale l'accordo verrà siglato nel corso di una vertice previsto a Mosca per il prossimo il 17 gennaio.

Russia e Iran inviano il loro segnale a Donald Trump

Il partenariato sostituirà il vecchio patto del 2001 e fornirà un nuovo impulso alle relazioni tra Mosca e Teheran, in un momento di forte conflitto con l'Occidente. Fonti diplomatiche iraniane hanno dichiarato al quotidiano russo Kommersant che la cooperazione con la Russia in materia di sicurezza e difesa sarà una priorità. Le due nazioni rinsalderanno dunque la loro cooperazione, mentre a Washington si attende l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, con il miliardario americano che non esclude una guerra contro l'Iran, nonché attacchi agli impianti nucleari della Repubblica islamica.

La tempistica del nuovo patto e gli obiettivi comuni dei due Paesi sono stati riportati in precedenza dal Tehran Times. Eletto presidente lo scorso luglio dopo la morte del suo predecessore Ebrahim Raisi in un incidente aereo, il capo del nuovo leader iraniano fin dai primi giorni al potere si è espresso a favore di un netto riavvicinamento con Mosca e ha per questo intensificato i contatti personali con i vertici russi.

Le relazioni tra Teheran e Mosca si svilupperanno su base permanente e continuativa e contribuiranno a ridurre la pressione delle sanzioni imposte dall'Occidente a Iran e Russia
Presidenza dell'Iran

Masoud Pezeshkian ha assicurato alla delegazione guidata da Shoigu che il nuovo governo iraniano "continuerà a lavorare seriamente per approfondire le relazioni bilaterali con la Russia". A seguito dei colloqui con Shoigu, il sito web del presidente iraniano ha rilasciato una dichiarazione in cui si afferma che "le relazioni tra Teheran e Mosca si svilupperanno su base permanente e continuativa e contribuiranno a ridurre la pressione delle sanzioni imposte dall'Occidente a Iran e Russia".

A ottobre, Massoud Pezeshkian ha partecipato al vertice dei Brics a Kazan, dove ha incontrato Putin, definendolo suo "amico".

Una data simbolica per la firma del partenariato

Secondo i media russi è altamente simbolico che Mosca e Teheran, che per molti mesi hanno negoziato il momento della firma del nuovo partenariato rimanendo incerti, abbiano infine deciso di firmarlo alla vigilia dell'insediamento del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump (20 gennaio). Durante il suo primo mandato presidenziale, nel maggio 2018, Trump aveva deciso di ritirarsi unilateralmente dall'accordo sul nucleare siglato nel 2015 con l'Iran. La sua amministrazione aveva poi inasprito le sanzioni a carico di Teheran.

Alla vigilia del suo ritorno alla Casa Bianca, Donald Trump ha chiarito che assumerà una posizione molto più dura sull'Iran rispetto al presidente uscente Joe Biden. Nella sua ultima intervista alla rivista Time, il miliardario statunitense non ha escluso neppure la possibilità di un conflitto armatos.

A sua volta, il Wall Street Journal, citando fonti informate, ha riferito che Donald Trump, dopo il suo insediamento, sta valutando la possibilità di effettuare attacchi aerei preventivi sull'Iran per impedire la creazione di armi nucleari nella Repubblica islamica.

Droni in cambio di tecnologia nucleare

Cosa aspettarsi ora da una più stretta collaborazione di Teheran con Mosca? È noto che nel periodo che ha preceduto la firma del partenariato, un consigliere della Guida suprema iraniana si è recato in visita segreta in Russia in diverse occasioni per chiedere aiuto nell'attuazione del programma nucleare. Non è un segreto invece che l'Iran sia stato duramente colpito di recente dalle azioni di Israele e dal rovesciamento del regime di Bashar al-Assad in Siria.

Ali Larijani, consigliere anziano della Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, si è recato più volte in Russia per incontrare alti funzionari nel tentativo di ottenere aiuto nell'attuazione del programma nucleare e nel rafforzamento delle difese aeree. Teheran sta cercando di incrementare la cooperazione in questi settori, con la Russia che ha finora aiutato solo a garantire il funzionamento delle centrali nucleari, hanno dichiarato al quotidiano fonti di intelligence occidentali. Secondo le quali "con l'intensificarsi delle loro relazioni strategiche e la dipendenza della Russia dalle forniture di missili e droni iraniani, si teme che Mosca sia pronta a oltrepassare alcune linee rosse precedentemente stabilite riguardo al programma nucleare iraniano".

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