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Droga ordinata tramite i social, 12 arresti nel Tarantino

Castellaneta divisa in zone spaccio da pusher violenti
Castellaneta divisa in zone spaccio da pusher violenti
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Di ANSA
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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(ANSA) - TARANTO, 20 LUG - Tramite i social gli acquirenti concordavano quantità e prezzo, per poi ritirare la droga, in prevalenza cocaina e hashish, che veniva nascosta sotto uno zerbino davanti alla porta d'ingresso di uno stabile di Castellaneta, in provincia di Taranto. E' una delle modalità di smercio delle sostanze stupefacenti scoperte durante l'inchiesta dei carabinieri che hanno arrestato 12 persone, tra cui due minorenni. Le ordinanze di custodia cautelare (otto in carcere e due ai domiciliari) sono state emesse dal gip del tribunale ordinario e dal gip del tribunale per i minorenni di Taranto. I provvedimenti sono stati notificati a Taranto, Castellaneta, Palagianello, Manduria e in provincia di Bologna. Gli indagati rispondono, a vario titolo, di concorso nella commissione dei reati di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e di estorsione. All'operazione hanno partecipato 60 militari della compagnia di Castellaneta, del comando provinciale di Taranto e del nucleo cinofili di Modugno. Secondo quanto emerso dall'indagine, condotta anche con l'ausilio delle intercettazioni, gli arrestati, rifornendosi da Taranto e Bari, avevano creato una redditizia rete di spaccio di cocaina e hashish nella zona di Castellaneta, dove sono presenti alcuni locali notturni, che ogni anno, soprattutto d'estate, richiamano tanti ragazzi da tutta la Puglia. Lo spaccio avveniva in strada, grazie alla presenza di giovani pusher, e anche in un appartamento con le prenotazioni sui social network. Gli indizi raccolti durante le indagini hanno consentito di ipotizzare come il territorio di Castellaneta fosse stato suddiviso, da parte degli arrestati, in un due distinte zone per la vendita della droga. In un'occasione, infatti, uno degli indagati ha aggredito uno degli altri arrestati perché aveva spacciato in quello che riteneva "il proprio territorio". L'aggressore è stato poi vittima di una spedizione punitiva da parte degli spacciatori rivali che lo hanno legato a un'auto e trascinato per circa 20 metri. (ANSA).

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