Dall'Iraq in Italia come rifugiata, laureata a Bari

Arrivò da bambina e ha 30 anni: "voglio continuare a studiare"
Arrivò da bambina e ha 30 anni: "voglio continuare a studiare"
Di ANSA
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(ANSA) – BARI, 19 LUG – “Del mio Paese non ho molti ricordi
perché ero molto piccola quindi non ho un ricordo reale. Per
come me l’hanno raccontato, deve essere bellissimo ma non so se
mi piacerebbe tornare. So invece per certo, che dopo la laurea
di base voglio continuare a studiare”. Sono le parole della
studentessa arrivata da bambina dall’Iraq, e che oggi ha 30
anni, a cui è stato riconosciuto lo status di rifugiato, che si
è laureata all’università di Bari in Scienze biologiche. È la
prima rifugiata a laurearsi in Biologia, la seconda proveniente
dal Paese iracheno e l’11esima per l’Ateneo barese dal 2019 a
oggi. La 30enne, che ha discusso una tesi in Igiene sui nuovi
traguardi nella prevenzione dei tumori del colon retto, è
arrivata in Italia quando era piccolina con la sua mamma. “Siamo partiti con una barca dalla Turchia ma durante il
viaggio la nave dopo un guasto ha iniziato a imbarcare acqua -
ricorda con indosso la corona di alloro dei neodottori – Chi era
nella plancia di comando è fuggito e mia madre, che sapeva
l’inglese, ha chiesto aiuto dalla postazione di guida”. Nel 2018 si è rivolta al Centro di servizio di Ateneo per
l’apprendimento permanente per ricevere supporto alla sua
integrazione accademica, ha poi richiesto e ottenuto una borsa
di studio finanziata dal Ministero dell’Interno e dalla
Conferenza Italiana dei Rettori che le ha garantito per tutti
gli anni di studio specifici servizi di scambio interculturale e
di mentorship. Il desiderio di continuare gli studi della 30enne
sarà sostenuto dall’Università di Bari grazie alla specifica
linea di azione per le iniziative a sostegno delle persone
rifugiate. (ANSA).

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