Prosegue la mobilitazione contro il governo già nel mirino per la riforma del sistema giudiziario bloccata a furor di popolo
Ancora proteste in Israele, questa volta contro il bilancio controverso. Manifestanti tornano in piazza, con striscioni e tamburi, slogan e bandiere, e accusano nuovamente il governo di Netanyahu già finito al centro delle contestazioni per la riforma del sistema giudiziario bloccata a furor di popolo. Contestata l'assegnazione di fondi a partiti ortodossi e scuole religiose prevista nel documento contabile che dovrebbe essere approvato entro fine mese e serviverebbe a portare avanti anche l'altro progetto in favore dell'esecutivo. L'opposizione che sostiene che il "saccheggio al tesoro" sia "a vantaggio della corruzione politica". I finanziamenti, da distribuire agli alleati, sarebbero utili a "facilitare l'attuazione di leggi dittatoriali".