Stoltenberg ha dichiarato che i 31 alleati della Nato si sono impegnati a sostenere l'esercito ucraino: "Riprendersi la terra occupata dalle forze del Cremlino darebbe a Kiev una posizione negoziale più forte, per quando si svolgeranno i colloqui di pace". Un messaggio chiaro e forte per Putin
"L'Ucraina ora è in una posizione militarmente forte per riconquistare il territorio occupato dalle forze russe".
Lo ha dichiarato il Segretario Generale della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg (64 anni), citando gli aiuti militari degli alleati a Kiev, compresi quasi tutti i veicoli da combattimento promessi al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Stoltenberg ha aggiunto che gli alleati hanno addestrato oltre "nove nuove brigate corazzate ucraine".
Si stima che più di 30.000 soldati comporranno le nuove brigate.
Alcuni paesi partner (e non membri) della Nato, come la Svezia e l'Australia, hanno fornito anche veicoli blindati.
Dall'inizio dell'offensiva russa, il 24 febbraio 2022, i Paesi membri della Nato hanno anche fornito sistemi di difesa antiaerea (i missili terra-aria Patriot americani, ad esempio), aerei, artiglieria e munizioni, oltre ai famosi carri armati "Leopard 2" di fabbricazione tedesca e di proprietà di altri Paesi, come la Polonia.
Sono state svolte anche numerose operazioni di addestramento per decine di migliaia di soldati ucraini.
"Non sottovalutare la Russia, ma inviare un messaggio chiaro a Putin"
Stoltenberg, tuttavia, ha chiesto di "non sottovalutare mai" la Russia.
"Le forze russe possono mancare di qualità, ma stanno recuperando terreno e Mosca continua a mobilitare uomini".
Il Segretario Generale della Nato ha anche sottolineato che l'Ucraina deve avere la forza militare per inviare un messaggio chiaro al presidente russo Vladimir Putin, che non prevarrà sul campo di battaglia e che la guerra deve essere risolta attraverso negoziati diplomatici.
Stoltenberg ha dichiarato che i 31 alleati della Nato si sono impegnati a sostenere l'esercito ucraino, aggiungendo che riprendersi la terra occupata dalle forze del Cremlino darebbe a Kiev una posizione negoziale più forte, per quando si svolgeranno i colloqui di pace.
Trattative di pace "mediate" dalla Cina?
Funzionari ucraini hanno affermato che l'apertura della Cina, dopo la lunga telefonata Xi Jinping-Zelensky, è incoraggiante.
Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal (47 anni), giovedì, ha descritto la chiamata tra Xi e Zelensky come "molto produttiva".
"Sono convinto che sia un buon inizio per le nostre relazioni in futuro", ha detto Shmyhal, subito dopo aver incontrato Papa Francesco in Vaticano, poco prima della partenza del Pontefice per l'Ungheria.
Ma la risposta del Cremlino è stata tiepida.
Alla domanda se la telefonata Pechino-Kiev potrebbe aiutare a porre fine ai combattimenti, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha così risposto ai giornalisti: "Siamo pronti ad accogliere qualsiasi cosa possa portare alla fine del conflitto in Ucraina e al raggiungimento di tutti gli obiettivi fissati dalla Russia".
Peskov ha affermato che la conversazione tra Xi Jinping e Zelensky è stata "un affare sovrano di quei Paesi sulla questione del loro dialogo bilaterale".