Prima di ogni match canto l’inno e osservano un minuto di silenzio per tutti coloro che sono morti in questo conflitto
In uno stadio vuoto di Kiev, un gruppo di ragazze con le bandiere dell’Ucraina si preparava per la partita di calcio femminile del giorno. E’ la squadra di Mariupol che ora si allena nella capitale dell’Ucraina sperando di poter tornare presto nella città martoriata dagli attacchi russi.
Prima di ogni match canto l’inno e osservano un minuto di silenzio per tutti coloro che sono morti in questo conflitto.
Alina Kaidalovska, giocatrice del Mariupol Women racconta che è tutto molto faticoso. “Nella mia testa, quando cantiamo l’inno, rivivo tutti i momenti dei mesi scorsi, rivedo tutto ciò che è accaduto. Mi passano davanti agli occhi le persone, che come me, scappavano, cercavano un riparto dagli attacchi, altre cadevano a terra, alcune erano in fin di vita.”
La città portuale è diventata un simbolo della resistenza ucraina. Ora è sotto l’occupazione russa ma la gente resiste. Karina Kulakovska ha creato la squadra di calcio femminile di Mariupol nel 2015, insieme alla presidente del club Yana Vynokurova. E i risultati ottenuti sono sempre stati eccellenti. All'inizio del 2022 il team si è classificato al quarto posto nella massima serie di club femminili. Poi la guerra ha ribaltato tutto.
“La nostra motivazione principale è non demordere. Quando giochiamo ogni partita, ogni settimana, vogliamo mostrare alla gente in video e su tutti i social media che la squadra di Mariupol esiste, che Mariupol è l'Ucraina“.
Dall’invasione russa, i membri principali della squadra hanno cercato rifugio in Bulgaria. Quando ad agosto è iniziata la nuova stagione calcistica, c’è chi ha voluto tornare in Ucraina e ricominciare come Polina Polukhina, capitano della squadra Mariupol: "Speriamo di poter tornare a giocare ancora una volta nello stadio di casa, nella nostra città natale..."
Attualmente le calciatrici di età compresa tra i 16 e i 34 anni, con le loro tute blu, mostrano con orgoglio il logo legato a Mariupol, che presenta un gabbiano con un pallone da calcio sullo sfondo.
Nonostante la guerra e la mancanza di fondi, queste donne e atlete sono determinate a giocare. Altri club hanno donato attrezzature, uniformi, e persino scarpe da calcio. Non vinceranno il campionato ucraino di quest'anno, ma continuano ad allenarsi, anche per un futuro di pace e partite.