Francia ancora in piazza. Proteste tutt'altro che pacifiche

Black block distruggono la vetrina di una banca a Parigi
Black block distruggono la vetrina di una banca a Parigi Diritti d'autore Michel Euler/Copyright 2023 The AP. All rights reserved.
Di Debora Gandini
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Bloccata la Sorbona, incendi per le strade della capitale e disordini a Lione. L'intersindacale annuncia una nuova giornata di mobilitazione il 13 aprile

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Dopo la fumata nera per un accordo tra governo e sindacati, la Francia è tornata a scioperare e a manifestare questo giovedì, per l'undicesima giornata di mobilitazione generale. Secondo il Ministero degli Interni, 570.000 persone sono scese in piazza in tutto il Paese (un calo rispetto al 28 marzo, quando erano stati contati 740.000 manifestanti), mentre i sindacati hanno "calcolato" quasi 2 milioni di manifestanti.

Sebbene le proteste siano state per lo più pacifiche, qualche disordine è stato registrato in diverse città dell'esagono, dove nei cortei si sono infiltrati ancora una volta i black block. Nel centro di Parigi la polizia antisommossa è intervenuta per disperdere gruppi di manifestanti violenti, dopo il lancio di oggetti e l'incendio di cassonetti. In serata nella capitale sono stati registrati 140 incendi. La tettoia di un noto bar della capitale - lo stesso nel quale il presidente Emmanuel Macron aveva festeggiato la vittoria elettorale - è stata incendiata. 

Disordini in Francia

Migliaia di manifestanti hanno bloccato l'accesso al terminal 1 dell'aeroporto parigino Roissy-Charles de Gaulle. Del resto i leader sindacali e la sinistra hanno lanciato un appello a manifestare "massicciamente".  Accesso bloccato alla Sorbona, la principale università di Parigi. Trasporti a singhiozzo ovunque con cortei programmati nelle principali città. Bidoni della spazzatura sono stati piazzati davanti all'ingresso dell’istituto, situato nel quinto arrondissement della capitale.

Sempre in ambito scolastico, c’è da segnalare che quasi l'8% degli insegnanti sono in sciopero, stando ai numeri del Ministero della pubblica istruzione francese. Nel dettaglio, hanno scioperato il 9% dei docenti universitari, contro il 7,68% dei licei generalisti e tecnologici e il 4,96% dei licei professionali.

Nella seconda città del Paese, Lione, un gruppo di manifestanti al mattino ha acceso dei roghi su un'importante asse autostradale, creando forti disagi agli automobilisti, rimasti bloccati per molto tempo.

Proteste in tutti i settori

La CGT Energia ha annunciato di aver interrotto l'elettricità nella prefettura del Rodano. Le autorità hanno confermato l’accaduto. "L'energia elettrica è stata tagliata volontariamente nel distretto della prefettura, interessando così circa 300 clienti. Questo tentativo di ostacolare il buon funzionamento dei servizi pubblici è stato sventato. Le attività dei servizi statali non sono state in alcun modo interrotte", ha affermato la stessa prefettura in un comunicato stampa.

Disagi, anche se contenuti, sul fronte dei trasporti: la compagnia ferroviaria Sncf ha previsto tre TGV (Treni ad alta Velocità) su quattro e la metà dei treni regionali TER.

“La mobilitazione continuerà"

Il leader della Cfdt, Laurent Berger, il sindacalista visto come possibile mediatore tra maggioranza e opposizione, non è riuscito martedì a strappare nulla, anzi come lui stesso ha dichiarato "i colloqui con l’esecutivo sono stati un fallimento”.

"È successo quando la premier ci ha spiegato che non avrebbe ritirato la riforma", ha spiegato il collega Frédéric Souillot, segretario di Force Ouvrière. "Non andremo avanti mentre milioni di lavoratori scendono in piazza", ha sottolineato Berger, aggiungendo preoccupato che "stiamo vivendo una grave crisi democratica".

Sophie Binet, neoeletta leader della Cgt (prima donna nella storia del sindacato comunista) ha parlato di "Incontro inutile. La mobilitazione continuerà, in un modo o nell'altro. C'è un tale livello di rifiuto di questa riforma nel paese che non entrerà mai in vigore, non è possibile". "Siamo più determinati che mai - le ha fatto eco Souillot - e lanciamo un appello a una fortissima mobilitazione per domani. Nelle piazze e attraverso gli scioperi".

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