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Francia, l'estrema destra vuole riaprire i bordelli sotto forma di cooperative autogestite

FILE: Vista di una stanza all'interno del bordello Showpark chiuso a Praga, Repubblica Ceca, 30 marzo 2020.
FILE: Vista di una stanza all'interno del bordello Showpark chiuso a Praga, Repubblica Ceca, 30 marzo 2020. Diritti d'autore  Petr David Josek/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Petr David Josek/Copyright 2020 The AP. All rights reserved
Di Kieran Guilbert
Pubblicato il
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Il deputato del Rassemblement national Jean-Philippe Tanguy ha detto che la sua proposta di legge permetterebbe alle lavoratrici del sesso in Francia di essere "imperatrici nel loro regno"

In Francia il partito di estrema destra Rassemblement national ha annunciato l’intenzione di presentare in parlamento una proposta di legge per riaprire i bordelli, vietati in Francia dal 1946. L’iniziativa mira a creare cooperative autogestite dalle lavoratrici del sesso, una soluzione che, secondo i promotori, garantirebbe maggiore sicurezza e tutela a chi opera nel settore.

Il progetto è stato illustrato dal deputato del RN Jean-Philippe Tanguy, che in un’intervista a Le Monde ha spiegato che la proposta gode anche del sostegno della leader del partito, Marine Le Pen. Intervenendo alla radio RTL, Tanguy ha affermato che con il nuovo modello “le lavoratrici del sesso sarebbero imperatrici nel loro regno”, libere di definire regole e condizioni di lavoro.

Il quadro legislativo attuale

In Francia la prostituzione in sé non è illegale, ma lo sono i bordelli, il favoreggiamento e qualsiasi forma di sfruttamento, così come la vendita di sesso da parte di minori. Una riforma del 2016, voluta dal governo socialista di François Hollande, ha depenalizzato l’adescamento ma ha introdotto multe fino a 1.500 euro per i clienti delle lavoratrici del sesso.

La leader dell'estrema destra francese Marine Le Pen risponde ai giornalisti all'Assemblea Nazionale prima di un dibattito su un progetto di legge per il finanziamento della sicurezza sociale a Parigi, 12 novembre 2025.
La leader dell'estrema destra francese Marine Le Pen risponde ai giornalisti all'Assemblea nazionale prima di un dibattito su un progetto di legge per il finanziamento della sicurezza sociale a Parigi, 12 novembre 2025. AP Photo

Secondo Tanguy, questa normativa avrebbe reso il lavoro sessuale più pericoloso e più invisibile, spingendo molte lavoratrici nella clandestinità e aumentando l’esposizione a violenze e abusi. “Vengono picchiate, a volte sgozzate, e nessuno ne parla. L’attuale sistema è il massimo dell’ipocrisia borghese”, ha dichiarato al Le Monde.

Critiche e opposizioni

Nonostante il sostegno del Rassemblement national, la proposta ha suscitato forti critiche da parte di associazioni e Ong che si occupano della tutela dei sex worker.

Delphine Jarraud, dell’associazione Amicale du Nid, ha dichiarato a Le Monde: “Ricreare luoghi in cui vengono rinchiusi esseri umani, solo per soddisfare i bisogni sessuali di uomini considerati incontenibili, è inimmaginabile”.

Altri gruppi sottolineano come la misura sia poco coerente con la linea dura del RN sull’immigrazione: si stima infatti che la maggior parte delle lavoratrici del sesso in Francia non sia di nazionalità francese, fattore che renderebbe molte di loro particolarmente vulnerabili.

Un dibattito europeo ancora aperto

Il tema della regolamentazione del lavoro sessuale divide da anni governi e società civile in tutta Europa. Dall’inizio degli anni 2000 il modello olandese di prostituzione regolamentata ha stimolato un dibattito acceso sul rapporto tra tutela, libertà individuale e rischio di sfruttamento.

Nel 2022 il Belgio è diventato l’unico Paese europeo a depenalizzare completamente il lavoro sessuale, mentre Paesi come Paesi Bassi, Germania e Austria adottano sistemi di legalizzazione più o meno regolamentati.

La proposta del Rassemblement national si inserisce dunque in un contesto europeo in pieno fermento, riaccendendo la discussione su come conciliare sicurezza, diritti e responsabilità pubbliche nel settore del lavoro sessuale.

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