Le due mozioni di censura contro il governo sono state rigettate dal Parlamento, anche se per pochi voti. Immediate le proteste spontanee nelle piazze di numerose città
Le due mozioni di censura presentate contro il governo francese di Elisabeth Borne non sono state approvate dall'Assemblea nazionale transalpina, benché una delle due abbia sfiorato il quorum richiesto di 287 parlamentari favorevoli (i "sì" sono stati 279). In questo modo anche la riforma delle pensioni, che ha trascinato milioni di francesi in piazza nelle scorse settimane, è formalmente approvata. La norma, tuttavia, resta ancora sub judice, poiché l'opposizione ha presentato un ricorso al Consiglio costituzionale e punta anche a tentare di far indire un referendum affinché i cittadini possano esprimersi direttamente. La riforma, secondo i sondaggi, è infatti fortemente impopolare in Francia, con una schiacciante maggioranza di contrari tra gli elettori.
Dopo l'annuncio del "no" alle mozioni di censura, migliaia di persone sono scese in piazza spontaneamente in numerose città: da Parigi a Lione, da Marsiglia a Strasburgo. Ciò in attesa di nuove giornate di mobilitazione organizzate dai sindacati e dall'opposizione, che si svolgeranno nei prossimi giorni.