Oltre 4.000 manifestanti in Place de la Concorde a Parigi, proteste e manifestazioni in molte altre città, scontri a Lione e Strasburgo, occupate diverse università. Ma il presidente Macron e la premier Elisabeth Borne tirano dritto sulla riforma delle pensioni
Venerdì di sciopero e seconda notte di proteste in Francia, dopo che il governo del presidente Macron ha approvato la riforma delle pensioni senza il voto dell'Assemblea nazionale.
Oltre 4.000 manifestanti si sono riuniti venerdì sera a Place de la Concorde, a Parigi, vicino all'edificio dell'Assemblea nazionale (il Parlamento francese).
La polizia in assetto anti-sommossa ha usato fumogeni per affrontare i manifestanti, che hanno lanciato pietre e oggetti contro le forze dell'ordine.
Le proteste mirano a far cancellare la riforma delle pensioni e a contestare il ricorso da parte del governo della premier Elisabeth Borne all'articolo 49.3 della Costituzione - "Engagement de responsabilité" - che ha permesso l'approvazione senza il voto parlamentare.
Le proteste hanno portato ad almeno 61 arresti, secondo la polizia francese, che si aggiungono alle 300 persone arrestate giovedì notte.
Oltre 200 le persone condotte al commissariato di polizia del 1° Arrondissement.
A Parigi, sempre in zona di Place de la Concorde, è stato acceso un enorme falò, bruciando le fotografie... di cartone di Macron, accusato di "voltare le spalle" alla democrazia.
Un gruppo di manifestanti si è addirittura "aggrappato" al celebre obelisco di Luxor.
Anche in altre città come Tolosa, Bordeaux, Lille, Rennes, Lione e Strasburgo ci sono state proteste e manifestazioni. A Lione e Strasburgo, anche scontri tra manifestanti e polizia.
Università bloccate e occupate
In tutta la Francia, una quindicina di sedi universitarie sono state bloccate (Nanterre, centro Cassin a Parigi 1 o Mulhouse) e una ventina sono state occupate (Bordeaux Montaigne, Lione e altre): lo ha reso noto il sindacato studentesco L'Alternative, in prima linea in questo movimento di protesta "trasversale", che comprende, naturalmente, i sindacati.
La protesta sale di tono e non accenna a placarsi, in tutto l'Esagono, ma il presidente Macron sembra inamovibile.
Nonostante "danni collaterali" come le montagne di spazzatura che stanno sommergendo Parigi e altre città frencesi, in seguito allo sciopero, che coinvolge anche i netturbini e gli addetti alle pulizie stradali.
La protesta non si placa
I leader del potente sindacato di sinistra CGT (Confédération générale du travail) hanno invitato i francesi a continuare lo sciopero e interrompere - in occasione delle giornate di manifestazione - il loro lavoro in scuole, fabbriche, raffinerie e altri luoghi professionali, per costringere Macron a fare dietrofront sul suo progetto di riforma delle pensioni: l'età pensionabile, infatti, con la riforma verrebbe innalzata da 62 a 64 anni.
Sono previste ulteriori proteste e manifestazioni ad oltranza, in tutta la Francia.