Francia, riforma delle pensioni: i deputati bocciano la mozione di sfiducia contro il governo. 278 deputati hanno votato a favore, nove i voti necessari mancanti
Il governo francese si salva per soli nove voti. Le due mozioni di sfiducia presentate dai deputati francesi non raggiungono i 287 voti necessari a far cadere l'esecutivo.
La prima mozione di sfiducia, proposta dal piccolo gruppo centrista Liot con il sostegno di tutta la sinistra, ha mancato di poco l'approvazione da parte dei legislatori dell'Assemblea nazionale lunedì pomeriggio, raccogliendo 278 dei 287 voti necessari. La seconda mozione, presentata dal gruppo di estrema destra Fronte nazionale, ha ottenuto solo 94 voti in aula.
Al centro della tensione politica c'è la riforma delle pensioni che prevede l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni.
La presidente dell'Assemblea nazionale, Yael Braun-Pivet, ha dichiarato che il fallimento di entrambe le votazioni significa che il disegno di legge sulle pensioni è stato approvato.
Tuttavia, questo non rappresenta la fine del complesso percorso per trasformare il disegno di legge in legge. Gli oppositori hanno dichiarato che chiederanno al Consiglio costituzionale di rivedere il testo prima che venga formalmente promulgato, aprendo la porta alla possibile bocciatura degli articoli del provvedimento se non sono in linea con la Costituzione. La leader dell'estrema destra Marine Le Pen ha dichiarato che chiederà al Consiglio di censurare il testo.
Le proteste di piazza
Subito dopo le votazioni i primi manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro la riforma. La tensione nel paese è destinata a crescere. I primi scontri sono avvenuti nei pressi della sede del governo.
Le proteste dei giorni scorsi sono sfociate in scontri diretti con la polizia. I dimostranti hanno messo a ferro e fuoco le piazze. I sindacati hanno indetto scioperi in vari settori. Uno sciopero nazionale è previsto per il prossimo giovedì.