La cella del dissidente russo Alexei Navalny si trasferisce a Parigi

È stata inaugurata a Parigi l'installazione che ripropone a grandezza naturale la cella d'isolamento in cui è trasferito periodicamente il dissidente russo Alexei Navalny.
In rue Michel Caldaguès, vicino al Louvre, alla presenza di personalità francesi e internazionali, è stato tolto il velo all'opera questo martedì 14 marzo.
Tutto all'interno riproduce esattamente la cella del dissidente, quella dell'isolamento dove Navalny finisce, a dirla tutta spesso. Per i motivi più diversi: può essere un bottone o ancora la toilette mattutina fatta alle 5.30 e non alle sei come da regola.
È una specie di box di 2 metri e cinquanta per 3 metri con all'interno un lavandino arrugginito, una turca e una cuccetta che si trasforma in tavolo.
Un alto parlante scandisce a ritmi regolari estratti del regolamento (proprio come nella realtà).
In carcere dal 2021, Navalny, il cui nome si rifiuta di pronunciare il presidente russo, non riceve visite da otto mesi e avrebbe diritto a un trattamento molto speciale.
A gennaio, si è ammalato di una brutta forma di influenza. Non è stato adeguatamente curato al punto chsi è cominciato a temere per la sua vita: 500 medici russi hanno addirittura firmato una petizione in suo favore a Vladimir Putin . I suoi sostenitori denunciano la volontà di ucciderlo lentamente, senza infrangere la legge.
Il docu-film a lui dedicato del canadese Daniel Roher, ha vinto l'Oscar 2023 per questa categoria.
Il premio per il documentario è stato appena menzionato dalla stampa moscovita. Nemmeno una parola sulle parole della moglie Ioulia, che ha ritirato il premio. Solo il quotidiano economico Kommersant ha pubblicato una foto, senza commentare l'argomento. L'elenco delle condanne giudiziarie di Alexei Navalny è però in primo piano accanto alla breve presentazione del film.
Alexei Navalny, 46 anni, sta scontando una condanna a nove anni per frode e appropriazione indebita, una sentenza pilotata, secondo molti dal Cremlino, che ha voluto mettere a tacere e ai margini dell'agone politico quello che era un potenziale concorrente.
A suo carico ci sono però nuove accuse che lo vedranno imputato in un nuovo processo il prossimo autunno: Navalny è accusato di terrorismo.
La sua fondazione anticorruzione è stata classificata come organizzazione estremista e tutti i suoi membri sono ora in prigione, in esilio o hanno lasciato la Russia.
L'opposizione, più in generale, è stata oggetto di una crescente attenzione dall'inizio del conflitto ucraino.
Nuove éeggi hanno aggravato le pene per reati minori, tra questi si annoverano dichiarazioni sul conflitto armato in Ucraina che non può essere definito una "guerra", non si può criticare l'invasione o la condotta delle forze armate russe e non si possono denunciare crimini di guerra.