L'ira degli infermieri belgi, abbandonati in condizioni poco umane

La disperazione di molti lavoratori è andata in scena nelle strade di Bruxelles per denunciare i mali che affliggono la sanità e in generale tutte le professioni che riguardano l'assistenza sociale: salari bassi , condizioni di lavoro terribili e una sensazione di totale abbandono, un autentico tradimento da parte delle autorità. "Il messaggio che vogliamo far passare è la necessità di molti più infermieri, le professioni paramediche devono essere più attraenti in modo che ci siano più giovani che le scelgano. Perché è davvero difficile avere una vita familiare stabile facendo questi mestieri": ammette l'infermiera Tania Groderes.
Una vicenda "comunitaria"
Come è accaduto in altri paesi europei, la crisi del coronavirus ha peggiorato le condizioni di lavoro degli operatori sanitari, provocando molti abbandoni della professione e aggravando la carenza di vocazioni. In Belgio i sindacati chiamano in causa le autorità che non hanno previsto misure di sostegno ad un settore così cruciale e vitale. Il grido disperato dei lavoratori belgi del settore non profit riecheggia per le strade di Bruxelles...tra le 18.000 e le 22.500 persone, secondo le fonti, hanno manifestato martedì nella capitale europea per far sentire forte la loro denuncia.