Secondo il rapporto annuale dell'Ong, il numero di reporter incarcerati nel mondo ha raggiunto un nuovo record: 533, circa 40 in più rispetto al 2021. La metà sono giovani donne. In America Latina è allarme giornalisti uccisi
Guerre, violenze, censura. Il 2022 è stato l’anno nero per la libertà di stampa. Secondo il rapporto annuale di Reporter senza Frontiere il numero di giornalisti incarcerati nel mondo ha raggiunto un nuovo record: 533, circa 40 in più rispetto al 2021, in pratica un aumento del 13,4%. Arrestati solo per aver esercitato il loro lavoro.
Più della metà dei giornalisti detenuti al 1 dicembre si trova in Asia, Cina (110), Birmania (62), Iran (47), e Vietnam(39). Al quinto posto la Bielorussia, unico paese europeo in cima alla classifica. Le donne rappresentano circa il 14,6% del totale dei giornalisti detenuti, con un aumento di quasi il 30% rispetto all’anno precedente. E molte sono proprio a Minsk.
L'Iran è l'unico Paese che non faceva parte di questa lista nera lo scorso anno, sottolinea l'Ong con sede a Parigi che stila questo rapporto annuale dal 1995. La Repubblica islamica ha infatti imprigionato un numero di professionisti dei media "senza precedenti" in 20 anni dall'inizio del movimento di protesta scoppiato a settembre. Trentaquattro nuovi giornalisti si sono aggiunti ai 13 che erano stati rinchiusi in carcere prima dell'inizio delle proteste.
Giornalisti detenuti o uccisi, la metà sono donne
Non va meglio anche in altri parti come l’America latina dove invece si contano i reporter uccisi, solo 11 in Messico ormai diventato uno dei posti dove è impossibile svolgere questa professione. Un primato triste per il paese seguito da Ucraina, Haiti. Siria e Yemen a causa dei conflitti in corso.
Intanto a Città del Messico e in altre zone del paese latino-americano tra le proteste di piazza, i giornalisti sfidano la morte per raccontare pezzi di vita e denunciare corruzione e criminalità. Anche pur sapendo che i colpevoli di tanti omicidi, compresi quelli dei giornalisti, non verranno quasi mai individuati.
Se da una parte informarsi al giorno d’oggi è molto facile grazie alla tecnologia, fare informazione, specie in molti paesi, sta diventando sempre più pericoloso.