Sandro Ruotolo ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea, ponendo la stessa domanda per la quale il giornalista Gabriele Nunziati è stato licenziato da Agenzia Nova. "Nessuna domanda è fuori luogo", ha dichiarato l'europarlamentare del Pd
"Abbiamo deciso di trasformare in un atto politico e parlamentare la domanda che è costata il licenziamento al giornalista Gabriele Nunziati: se la Russia deve pagare per la ricostruzione dell’Ucraina, anche Israele deve pagare per la ricostruzione di Gaza?".
Così Sandro Ruotolo, eurodeputato del Partito democratico, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione alla Commissione europea, firmata anche dalla delegazione del Pd al Parlamento europeo.
L'annuncio dell'interrogazione sul licenziamento di Nunziati da parte di Ruotolo
La vicenda è ormai nota: durante la conferenza stampa della Commissione del 13 ottobre 2025, Nunziati aveva posto questa domanda, a cui la portavoce della Commissione non aveva risposto. Pochi giorni dopo, Nunziati è stato licenziato dall’Agenzia Nova, che ha definito la domanda “fuori luogo e di natura erronea”.
"Nessuna domanda è fuori luogo", spiega Ruotolo. "La libertà di stampa è garantita dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. E dato che la Commissione ha dichiarato di essere 'sempre disponibile a rispondere a ogni domanda', allora abbiamo deciso di porla noi stessi, ufficialmente, all’Alto rappresentante per la politica estera europea".
L’interrogazione chiede alla Commissione se ritenga che anche Israele debba contribuire alla ricostruzione di Gaza, dopo mesi di bombardamenti che hanno provocato oltre 65mila vittime civili e la distruzione del 90 per cento degli edifici. Chiede inoltre all’agenzia Nova di reintegrare il giornalista licenziato.
Commissione Ue: "Israele dovrebbe conformarsi al parere consultivo Cig"
Durante la conferenza stampa quotidiana di giovedì della Commissione europea, diversi giornalisti hanno chiesto chiarimenti sulla domanda posta da Nunziati e sul suo licenziamento.
Il portavoce della Commissione ha ribadito di attribuire la massima importanza alla libertà di stampa e ha dichiarato che la Commissione non ha mai contattato Agenzia Nova, sottolineando che le domande sulla fine della collaborazione di Nunziati dovrebbero venire poste alla testata in questione.
"Non possiamo commentare un caso specifico", ha dichiarato il portavoce, Olof Gill, chiarendo comunque la volontà di rispondere a ogni domanda posta dalla stampa**.**
Alla Commissione è stata poi riproposta la stessa domanda di Nunziati, anche alla luce di un parere della Corte internazionale di Giustizia, che invita Israele a compensare i danni causati dalle sue azioni.
Un altro portavoce della Commissione, Anouar El Anouni, ha dichiarato che non intende entrare nel merito del parallelismo fra la situazione a Gaza e quella in Ucraina, dicendo che "il paragone non regge".
Il portavoce ha sottolineato che "Israele dovrebbe conformarsi al parere consultivo della Corte internazionale di giustizia nella sua integrità, in linea con la lettera e lo spirito degli obblighi giuridici internazionali che la Corte ha individuato come vincolanti per Israele, in particolare la Quarta Convenzione di Ginevra".