Lecanemab, il farmaco che dà nuove speranze contro l'Alzheimer, rallentandone i progressi

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Di Cristiano Tassinari  & Euronews World
Research about Alzheimer.
Research about Alzheimer.   -  Diritti d'autore  AP Photo

Un farmaco sperimentale contro l'Alzheimer ha rallentato per la prima volta il progresso di questa temuta malattia del cervello.

I ricercatori non possono ancora prevedere gli effetti reali di questo farmaco, il Lecanemab, sulla qualità della vita dei pazienti, ma la svolta è vista come una nuova speranza, dopo le ripetute delusioni subito nella ricerca di trattamenti efficaci contro l'Alzheimer.

i dati completi della sperimentazione sono stati pubblicati martedì 29 novembre nel "New England Journal of Medicine". Hanno dimostrato che il farmaco riduce il declino delle capacità mentali complessive dei pazienti del 27% in 18 mesi, un risultato modesto ma significativo.

Uno dei ricercatori, il dottor Michael Irizarry:

"I risultati della sperimentazione clinica hanno mostrato che il Lecanemab ha rallentato la progressione della malattia. E crediamo che questo dia speranza a pazienti, operatori sanitari e medici e che stimoli ulteriori ricerche sull'Alzheimer e sulle malattie neurodegenerative".
dottor Michael Irizarry
Ricercatore casa farmaceutica Eisai
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"Sarà un nuovo stimolo per la ricerca".Screenshot

Allo studio del farmaco - sviluppato dalla casa farmaceutica giapponese Eisai e dalla partner americana Biogen -  hanno partecipato 1.800 persone che vivono le prime fasi della malattia che "ruba la memoria".
Il farmaco ha ritardato il peggioramento dei pazienti di circa cinque mesi.

Sulla base dei risultati degli studi, Eisai e Biogen prevedono di richiedere l’autorizzazione per il farmaco alle autorità statunitensi, giapponesi ed europee entro l’inizio del prossimo anno.

Conosciuto anche con il nome di BAN2401, il Lecanemab tende a modificare la biologia alla base del Morbo di Alzheimer, rallentando allo stadio iniziale la progressione della malattia. Il principio attivo, tuttavia, non permette di curare l'Alzheimer. 

➡️  Il sito di Alzheimer's Association

Maria Carrillo, dell'Alzheimer's Association, non si fa illusioni: 
"Sappiamo tutti che questa non è una cura, e stiamo tutti cercando di capire davvero cosa significhi rallentare l'Alzheimer, perché questa è la prima volta per noi".

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"Sappiamo che non è una cura"...Screenshot

Negli Stati Uniti, la Food and Drug Administration sta valutando l'approvazione accelerata del Lecanemab. Una decisione è attesa per i primi di gennaio.

Altri 100 principi attivi sono in fase di sperimentazione clinica.
Per ora, quasi tutti i trattamenti disponibili per i milioni di malati di Alzheimer e di varie forme di demenza in tutto il mondo (oltre 46 milioni, dati del 2015: previsione di oltre 74 milioni per il 2030) alleviano solo temporaneamente i sintomi.

Euronews racconta

Già l'anno scorso, un farmaco aveva acceso la speranza. Che fine ha fatto?_
ServizIo dell'8 giugno 2021.
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