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Suicidio assistito: la morte delle gemelle Kessler ha riacceso il dibattito in Germania

Numeri in aumento e lacune normative allarmano gli esperti
Numeri in aumento e lacune normative allarmano gli esperti Diritti d'autore  Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Sonja Issel
Pubblicato il
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Il suicidio congiunto delle gemelle Kessler ha rimesso in primo piano vecchi questioni tra i tedeschi: dov'è il confine tra l'autodeterminazione e la protezione delle persone da se stesse?

La scelta delle due artiste - che hanno fatto la storia della televisione italiana - di morire insieme tramite suicidio assistito questa settimana ha seminato tra i tedeschi vecchi e nuovi dubbi sul fine vita.

In Germania l'eutanasia è consentita solo in via indiretta, vale a dire se è necessario assumere un farmaco salvavita che accorci al contempo la speranza di vita.

Il suicidio assistito però, di una persona capace di intendere e volere e che assuma autonomamente il farmaco, è stato depenalizzato dal 2020, quando la Corte Costituzionale ha dichiarato nullo il divieto di ricorrervi.

Dopo la sentenza, sempre più persone pongono fine alla loro vita con l'aiuto di un'infusione in presenza di un medico. Nel 2024 se si sono registrati in Germania circa 1200 suicidi assistiti.

Gli esperti chiedono regole più precise sul fine vita

Sia i giudici che la politica chiedono una regolamentazione più completa della materia a partire dalla sentenza della Corte Costituzionale.

L'ex ministro della Salute Karl Lauterbach, ad esempio, pur essendo favorevole al suicidio assistito, ha avvertito del rischio di situazioni eticamente inaccettabili e della scarsa protezione per le persone che intraprendono questa strada ma soffrono di malattie che potrebbero limitare la loro capacità decisionale.

Il politico non chiede di vietare la Piattaforma X. Tuttavia, bisogna evitare "che il denaro o le malattie mentali influenzino la libera decisione".

Anche la Fondazione tedesca per la protezione del paziente ha criticato l'attuale situazione giuridica. Il presidente, Eugen Brysch, ha sostenuto che i suicidi in forma organizzata non hanno criteri affidabili e che potrebbero deresponsabilizzare la società.

Le azioni dei singoli assistenti all'eutanasia devono quindi essere esaminate più da vicino dal punto di vista del diritto penale.

Si deve garantire "che il medico non decida da solo, ma che a seconda della costellazione, venga consultato anche un assistente sociale o uno psicologo, che ci sia una regolamentazione sensata per i tempi di attesa e che venga documentato esattamente il motivo delle persone", ha commentato da parte sua Johanna Anneser, specialista in cure palliative a Monaca di Baviera.

Anneser critica anche il fatto che le organizzazioni e i medici che praticano l'eutanasia agiscono attualmente in gran parte secondo regole autoimposte.

Come funziona il suicidio assistito con Dghs

Queste regole autoimposte si applicano anche alla Società tedesca per il morire umano (Dghs), che sostiene i suoi membri nella stesura e nell'applicazione del testamento biologico e nell'organizzazione del suicidio assistito.

L'associazione è sotto i riflettori per avere assistito le gemelle Kessler nel suicidio assistito il 17 novembre 2025.

Alice ed Ellen Kessler, nate a Nerchau in Sassonia nel 1936, sono diventate famose come cantanti, ballerine e attrici e si sono fatte un nome negli spettacoli televisivi di varietà degli anni Cinquanta e Sessanta.

Secondo la Dghs, il processo inizia con un colloquio condotto da un avvocato dell'organizzazione, preferibilmente in presenza di parenti. Vengono esaminate le motivazioni, le circostanze personali e, soprattutto, la natura volontaria del desiderio di suicidio.

Segue un secondo colloquio con un medico in cui vengono discusse le alternative mediche e assistenziali, in particolare le cure palliative.

Se da entrambi i colloqui emerge che i requisiti legali sono soddisfatti, viene fissata una data per il suicidio assistito. Durante la procedura sono sempre presenti un consulente medico e uno legale; i parenti possono partecipare se lo desiderano.

Secondo Dghs, gli standard di sicurezza includono almeno sei mesi di iscrizione, una richiesta scritta e una revisione dei documenti medici da parte di un medico e di un avvocato, secondo il principio del doppio controllo.

In entrambi i colloqui, la responsabilità del paziente viene nuovamente chiarita e documentata.

I precedenti in Germania

Nel maggio 2025, il noto attivista per l'eutanasia Florian Willet si è suicidato con il sostegno della Dghs. Secondo una ricerca di Der Spiegel , tuttavia, l'organizzazione avrebbe violato i propri standard di sicurezza.

Willet era un membro da soli due mesi al momento della sua morte, nonostante sia previsto un periodo di attesa di sei mesi. Inoltre, il colloquio iniziale obbligatorio non si era svolto di persona, ma tramite videochiamata.

Secondo lo Spiegel , anche i suoi referti medici indicavano significativi problemi di salute mentale. Un medico specialista ha documentato la presenza di pensieri paranoici e deliri e a Willet è stato somministrato un farmaco solitamente utilizzato per la schizofrenia.

Pochi mesi dopo il presidente della Dghs, Robert Roßbruch, aveva offerto le sue dimissioni al comitato esecutivo, affermando che "ogni errore è uno di troppo".

La Caritas mette in guardia dalla romanticizzazione

Oltre alle preoccupazioni legali relative alla regolamentazione del suicidio assistito, l'Associazione Caritas tedesca teme una romanticizzazione del suicidio assistito, un fenomeno noto come "effetto Werther", ha dichiarato l'associazione in un comunicato stampa.

Secondo la presidente Eva Welskop-Deffaa, questo fenomeno riguarda spesso le donne anziane, che si sentono spesso responsabili e non vogliono essere un peso per nessuno.

L'associazione mette in guardia sul fatto che ogni crisi per quanto grave può essere superata senza togliersi la vita e che il suicidio può diventare un grave peso psicologico per i familiari più stretti, gli amici o le persone dell'ambiente scolastico o lavorativo.

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