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"Free Alaa": e la Cop27 scopre il problema dei diritti umani in Egitto

#FreeAlaa. (Sharm el-Sheik, 9.11.2022)
#FreeAlaa. (Sharm el-Sheik, 9.11.2022) Diritti d'autore Nariman El-Mofty/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Nariman El-Mofty/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Di Cristiano TassinariEuronews World
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Gli attivisti dei diritti umani lamentano che l'Egitto è un Paese a regime autoritario e stimano che 60.000 persone siano finite nelle carceri egiziane, per motivi politici, da quando il presidente al-Sisi ha preso il potere, con un colpo di Stato militare, nel 2013

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La priorità della COP27 di Sharm El-Sheikh è il clima. Ma le proteste a margine dell'evento sollevano anche la questione dei diritti umani nel Paese che ospita la conferenza, l'Egitto.

Un gruppo di manifestanti ha protestato durante una conferenza stampa, chiedendo il rilascio del prigioniero egiziano probabilmente più importante, Alaa Abdel-Fattah.

Hussein Tallal/Copyright 2020 The AP. All rights reserved.
Alaa Abdel-Fattah, con la madre, in una foto dell'8 marzo 2020 al Cairo.Hussein Tallal/Copyright 2020 The AP. All rights reserved.

Nel 2021, l'attivista e blogger Alaa Abdel-Fattah (40 anni) è stato condannato a cinque anni di carcere per aver diffuso notizie falsi, secondo l'accusa.
Da sette mesi Abdel-Fatth sta conducendo lo sciopero della fame.
Amnesty International lo definisce un prigioniero politico.

Hossam Bahgat è il fondatore di "Egyptian Initiative for personal rights": 
"Francamente, essere interrotti durante una conferenza stampa è abuso molto, molto lieve rispetto a quello che dobbiamo subire ogni giorno. C'è il rischio di essere imprigionati. C'è l'arresto per accuse politiche. Nel mio caso, c'è il divieto di viaggiare e il congelamento dei miei beni personali e del mio conto bancario".

Euronews
"Corriamo rischi ogni giorno".Euronews

Egitto, Paese autoritario

Gli attivisti dei diritti umani lamentano che l'Egitto è un Paese a regime autoritario e stimano che 60.000 persone siano finite nelle carceri egiziane, per motivi politici, da quando il presidente Abdel Fattah al-Sisi ha preso il potere con un colpo di Stato militare, nel 2013.

Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha sollevato il caso di Alaa Abdel-Fattah durante l'incontro con al-Sisi, esprimendo la sua "profonda preoccupazione".

Anche il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ne ha parlato il presidente egiziano.
Prima che Scholz diventasse cancelliere, l'anno scorso il governo di Berlino ha approvato la vendita di sistemi militari di difesa all'Egitto, per un valore di 4,3 miliardi di euro.

➡️ Sito ufficiale Cop27

Nariman El-Mofty/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
Sanaa Seif, sorella dell'attivista Alaa Abdel-Fattah. (Sharm el-Sheik, 9.11.2022)Nariman El-Mofty/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
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