Charles Michel agli Stati Uniti: "Fate di più per il clima"

Charles Michel è presidente del Consiglio europeo dal 2019
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Di Gregoire Lory
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"Nessun Paese può affrontare la sfida del cambiamento climatico da solo", dice a Euronews il presidente del Consiglio europeo, rivendicando il ruolo dell'Unione

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Un invito a rispettare gli impegni sul clima. rivolto agli Stati Uniti: in un'intervista a Euronews dalla Cop27, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel spiega che nessun Paese, nemmeno il più potente del mondo, può affrontare da solo le sfida del riscaldamento globale.

Le parole del presidente

"Credo che l'Unione Europea stia facendo la sua parte e invito anche gli Stati Uniti e le persone influenti in quel Paese come Al Gore a fare la propria. Ad esempio, per quanto riguarda i cento miliardi di euro promessi molto tempo fa dai Paesi ricchi a quelli in via di sviluppo, gli Stati dell'Unione hanno dato il loro contributo. Me c'è delusione perché non è arrivato abbastanza sostegno dal resto del mondo. E invito i Paesi ricchi al di fuori dell'Unione europea a mobilitarsi, a partire dal rispetto degli impegni presi.

Cosa aspettarsi da questa Cop? Come dovrebbe concludersi?

Ci sono delle difficoltà, visto che stiamo uscendo dalla crisi del Covid e siamo piombati nel dramma della guerra scatenata dalla Russia... sono tutti ulteriori ostacoli sul nostro cammino. Ma non devono farci desistere. Al contrario, c'è bisogno di raddoppiare gli sforzi. Dobbiamo rimboccarci le maniche. L'Unione Europea crede fermamente nella cooperazione internazionale, nella volontà di costruire insieme soluzioni. Questo è il cammino. Non esiste un Paese, nemmeno il più potente dal punto di vista economico e militare, che da solo può risolvere questa sfida, che è la sfida della nostra generazione.

Il Primo Ministro di Barbados propone una tassa sui profitti delle aziende che commerciano gas e petrolio per contrastare il cambiamento climatico. È una proposta che l'Unione potrebbe sostenere?

"Ci sono Paesi oggi estremamente importanti per garantire l'approvvigionamento energetico dell'Europa. Questi Paesi, come Norvegia e Stati Uniti, ottengono entrate estremamente elevate grazie all'aumento dei prezzi dell'energia. Abbiamo partner, amici, alleati con i quali lavoriamo bene sulla questione dell'approvvigionamento e questo è positivo. Credo anche che dovrebbero impegnarsi con l'Unione Europea sulla questione dei prezzi, perché è nell'interesse di tutti evitare una recessione profonda e grave, che duri a lungo".

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