La troupe di Euronews, al confine di Larsi, ha incrociato i cittadini russi che stanno entrando in Georgia. La maggior parte di loro evita di parlare davanti alle telecamere. E quelli che lo fanno, definiscono apertamente "una follia" la decisione di Putin
Subito dopo l'appello del presidente russo Vladimir Putin alla mobilitazione militare, molti video che mostrano le code ai valichi di frontiera russi sono diventati virali sui social network.
La troupe di Euronews Georgia, al confine di Larsi, ha incrociato i cittadini russi che stanno entrando in Georgia.
La maggior parte di loro evita di parlare davanti alle telecamere. E quelli che lo fanno definiscono apertamente "una follia" la decisione di Putin.
Racconta un giovane:
"C'era una coda pazzesca di circa dieci chilometri! Oggi sono venuto qui alla mattina presto e sono appena riuscito ad entrare".
Un uomo racconta un aneddoto:
"Oggi ho parlato con un mio amico che vive a Krasnodar, in Russia. Ha detto che non ci sono più uomini per strada. Ha detto che è strano che non ci siano ingorghi, niente macchine... Sembrano tutti scomparsi!"
I cittadini russi in fuga dalla mobilitazione militare cercano di entrare in Georgia anche attraverso viaggi aerei, con destinazione l'aeroporto di Tbilisi, la capitale.
La Georgia ha abolito l'obbligo del visto per i russi nel 2012.
Appena arrivato a Tblisi, Alexander si sfoga:
"Cercherò di trovare un lavoro in Georgia. Poi vedremo... Andrò ovunque, ma non più in Russia. Tutto ciò per cui ho lavorato così duramente a Mosca per 30 anni è stato inutile: la mia istruzione, il lavoro, la mia vita privata. Sono arrivato in questo posto a mani vuote", aggiunge, sconsolato.
Russi in Georgia (con deviazione necessaria)
Russia e Georgia non hanno relazioni diplomatiche dalla guerra del 2008: per questo motivo non ci sono voli diretti tra i due Paesi.
Tuttavia, i russi in fuga dal loro Paese non demordono: per arrivare in Georgia in aereo debbono compiere una deviazione, partendo dalla Russia e transitando per altri Paesi, come Turchia, Azerbaigian e Armenia, dove non è richiesto il visto d'entrata.
E la Georgia, nemica di Putin, non cederà certo ad eventuali pressioni russe...