Conflitto ucraino: manifestazione contro l'attacco alla colonia penale

Manifestazione a Kiev
Manifestazione a Kiev Diritti d'autore AP Photo/David Goldman
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Conflitto ucraino: cortei e manifestazioni contro l'attacco alla colonia penale e pessimi strascichi diplomatici

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A Kiev sabato mattina i familiari dei soldati che si trovavano nel carcere di Olenivka nella regione di Donetsk  hanno manifestato chiedendo informazioni sui propri cari.

Venerdì, la colonia penale controllata da filorussi era stata oggetto di un attacco di cui russi e ucraini si rimpallano le responsabilità.

Sono almeno 53 i morti e oltre 70 i feriti. E lì erano stati portati gli uomini del battaglione Azov.

 Anche il figlio di Iryna  si trovava in quel carcere: "Mio figlio era stato catturato e si trovava lì, dove sia ora, se sia vivo o meno non lo so . È orribile. Per una madre è la peggior cosa che può accadere quella di perdere un figlio".

All'attacco è seguita la diffusione delle immagini del disastro e dell'infermeria dove sono ricoverati i feriti. C'è poi un inusuale balletto di tweet che coinvolge la diplomazia a riprova che anche questa guerra si combatte a più livelli.

In un tweet dell'ambasciata russa nel Regno Unito si legge che i militari del battaglione Azov si meritano la condanna a morte per impiccagione: meritano di essere umiliati così perché non sono veri militari.

Immediata la replica della diplomazia ucraina, che ha stigmatizzato il tweet.

Ma non è tutto. Kiev adesso chiede a Mosca gli  elenchi dei prigionieri ucraini uccisi e feriti dopo l'attacco di ieri. Il Coordinamento per il trattamento dei prigionieri di guerra dell'Ucraina in un post su Telegram, citato dall'agenzia di stampa Ukrinform scrive che "tutti i feriti dovrebbero ricevere cure mediche adeguate e i corpi dei soldati morti dovrebbero essere restituiti per una degna sepoltura. Finora, i rappresentanti dell'occupante non hanno dato alcuna risposta all'appello".

Il Coordinamento ha invitato il Comitato internazionale della Croce rossa e dell'Onu, che ha agito da garante della vita e della salute dei prigionieri di guerra ucraini, ad avviare immediatamente un'indagine internazionale sul crimine e chiedere il perseguimento dei suoi autori, sottolineando la necessità di un'ispezione internazionale per verificare le condizioni di detenzione dei prigionieri di guerra ucraini.

"Il crimine che si è verificato a Olenivka viola gravemente il diritto internazionale, la legislazione nazionale e le norme della moralità umana. La punizione per tutti coloro che sono coinvolti nella pianificazione e nell'esecuzione dell'attacco terroristico dovrebbe essere la più severa ed essere ineluttabile".

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