Stando all'Agenzia Internazionale per l'Energia l'Angola è destinato a diventare il più grande produttore di greggio dell'Africa meridionale - con un occhio di riguardo per le rinnovabili - grazie a investimenti e misure di sostegno
L'Angola è una delle destinazioni più stabili e sicure per gli investimenti energetici in Africa. Membro dell'Opec e secondo produttore di petrolio dell'Africa subsahariana, stando all'Agenzia Internazionale per l'Energia il Paese è destinato a diventare il più grande produttore di greggio dell'Africa meridionale - con un occhio di riguardo per le rinnovabili - grazie a investimenti e misure di sostegno.
TotalEnergies è il più grande produttore di petrolio e gas in Angola, dove il governo sta incoraggiando ulteriori investimenti per espandere la produzione. Paulino Jerónimo è presidente del Consiglio di amministrazione dell'Agenzia nazionale per il petrolio, il gas e i biocarburanti (Anpg): "Se avremo successo, ci aspettiamo di aumentare la produzione fino 1.100.000 barili di petrolio al giorno", dice a Euronews.
Negli ultimi anni le compagnie hanno beneficiato di un approccio più flessibile in materia di tassazione e regolamentazione. "Abbiamo investito molto - dice Olivier Jouny, direttore generale di TotalEnergies Angola -. Ora abbiamo una posizione di leadership in Angola, rappresentiamo il 45% della produzione del Paese".
Total è presente in Angola da quasi 7 decenni. "Questa è una delle nostre più grandi filiali - dice Jouny -. Abbiamo sei impianti, sei piattaforme petrolifere, sei grandi navi che producono in acque profonde tra i 1.500 e i 2.000 metri".
Exxon-Mobil è un altro attore importante in Angola da oltre 25 anni. "Qui abbiamo la più grande operazione in acque profonde dell'intera compagnia - dice Melissa Bond, direttrice di Exxon-Mobil Angola -. È molto importante avere stabilità: stabilità fiscale, legale e normativa. L'Angola è stata in grado di dimostrarlo durante il periodo in cui siamo stati qui".
I programmi di formazione della Exxon hanno dato i loro frutti anche nelle attività offshore di produzione, stoccaggio e scarico degli idrocarburi. "Abbiamo mandato alcuni angolani a fare una formazione tecnica all'estero - dice Bond -. Siamo orgogliosi di questo investimento e del tempo che gli abbiamo dedicato. Attualmente, il 92% della nostra forza lavoro è angolana.
Come in altre parti del mondo, anche in Angola il settore energetico si sta evolvendo per includere un maggior numero di fonti rinnovabili e ridurre l'impronta carbonica. Somoil, la più grande compagnia petrolifera dell'Angola, Somoil, è in una fase di transizione. "Il passaggio alle energie rinnovabili è evidente - dice Edson dos Santos, amministratore delegato di Somoil -. Una è il solare: l'Angola ha una delle migliori esposizioni solari in Africa. La seconda è l'energia idroelettrica. In Angola ci sono molti fiumi".
Anche Total sta puntando su una serie di fonti rinnovabili in Angola. "In Angola vediamo un potenziale molto forte per l'energia solare - dice Jouny -. Attualmente abbiamo un progetto solare nella città di Lubango, nella provincia di Huila, nel sud dell'Angola. Presto decideremo su una una centrale solare da 35 megawatt".
Stando a Jouny Total punta ad eliminare la combustione in torcia e a passare alle energie rinnovabili: "In Angola puntiamo a ridurre la combustione a torcia nei nostri impianti". Una politica che anche il governo angolano sta portando avanti: "Vogliamo eliminare la combustione a torcia in tempi brevi", ha confermato Jerónimo a Euronews.