La Nato aumenta le sue truppe: la response force da 40mila a 300mila unità

Il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg
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L'annuncio arriva dal Segretario generale Jens Stoltenberg, alla vigilia dell'inizio del vertice. Sul tavolo anche l'adesione di Svezia e Finlandia all'Alleanza atlantica

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Un aumento consistente delle capacità militari della Nato è il primo risultato atteso dal summit dell'Alleanza atlantica, che comincerà ufficialmente il 28 giugno a Madrid. Si tratta del più importante rafforzamento delle proprie capacità dalla fine della Guerra Fredda, che porterà la Nato response force oltre la soglia delle 300 mila unità, come annunciato dal Segretario generale Jens Stoltenberg.

Più soldati per la Nato

“Potenzieremo il fianco orientale, dove i nostri battlegroups saranno elevati a livello di brigate di combattimento. Trasformeremo la NATO response force e aumenteremo il numero delle forze di pronto intervento fino a oltre 300mila effettivi“, le parole di Stoltenberg nella conferenza stampa di presentazione del vertice.

La forza di risposta rapida dell'Alleanza atlantica è composta da unità terrestri, marittime e aree, impiegabili in tutto il mondo e in una vasta gamma di operazioni, che finora poteva contare su circa 40mila militari. 

La decisione arriva nel contesto di un confronto aperto con la Russia, a cui si è riferito lo stesso Stoltenberg. "Mi aspetto che gli alleati a Madrid indicheranno la Russia come la principale e la più immediata minaccia per la nostra alleanza".

Un'escalation del conflitto non converrebbe a nessuno, ma resta un' ipotesi da non scartare. "Sono fiducioso che Vladimir Putin capisca le conseguenze di attaccare un Paese Nato, cosa che provocherebbe la risposta di tutta l'Alleanza: siamo preoccupati per l'aumento delle capacità militari russe a Kaliningrad", ha sottolineato il Segretario generale.

Il vertice di Madrid sarà trasformativo per la Nato, perché verranno prese decisioni importanti. Atteso lo Strategic Concept per una nuova realtà della sicurezza verso il 2030 , che oltre a indicare la Russia come minaccia pincipale,citerà la Cina per la prima volta come una delle sfide future della Nato. 

Svezia e Finlandia: ingresso in stand‒by

Al centro della discussione a Madrid c 'è anche la richiesta di adesione di Svezia e Finlandia, inoltrata successivamente all'invasione russa dell'Ucraina. L'ostacolo principale è l'opposizione del governo turco: il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan incontrerà i suoi omologhi dei due Paesi per tentare di risolvere la questione, ha fatto sapere Stoltenberg.

Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, non si sbilancia sulla possibilità di un bilaterale tra il leader turco e Joe Biden a margine del summit, ma lascia trasparire ottimismo sul tema. "L'obiettivo è creare quanto più slancio positivo possibile PER le candidature di Finlandia e Svezia: non tutte le questioni saranno risolte a Madrid, ma stiamo cercando di risolverne il più possibile in modo che si dia una spinta alle loro candidature, anche se rimangono alcune preoccupazioni su cui bisogna lavorare".

Decisa anche Magdalena Andersson, Primo ministro della Svezia. "La Turchia ha sollevato alcune questioni e la nostra ambizione è di arrivare a un accordo in breve tempo, possibilmente prima del summit di Madrid. Ho avuto sabato uno scambio di vedute con il presidente turco, e le posso definire costruttive".

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