Allargamento Nato, la risposta di Putin

Vladimir Putin ha detto che verranno dispiegate truppe ai confini russi in risposta a un dispiegamento di soldati Nato in Svezia e Finlandia
Vladimir Putin ha detto che verranno dispiegate truppe ai confini russi in risposta a un dispiegamento di soldati Nato in Svezia e Finlandia Diritti d'autore AP Photo
Di Euronews
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Il presidente russo dice di non avere problemi per l'ingresso di Svezia e Finlandia, ma schiererà truppe ai confini se i due Paesi ospiteranno soldati dell'Alleanza atlantica. Oggi si chiude il vertice di Madrid

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Mentre i leader dei Paesi della Nato visitano i capolavori del museo del Prado arriva la risposta di Vladimir Putin all'allargamento dell'Alleanza Atlantica, deciso al vertice di Madrid. Nessun problema per l'adesione di Finlandia e Svezia, dice il presidente russo, "ma se verranno dispiegate truppe in questi paesi la Russia farà lo stesso nei territori vicini", generando uguali minacce per i Paesi da cui si sente minacciata.

Alta tensione

Secondo Putin, i governi di Helsinki e Stoccolma "devono capire che prima non c'era alcuna minaccia, mentre ora se i contingenti militari e le infrastrutture saranno dispiegati lì dovremo rispondere in modo simile e creare eguali minacce per i territori da cui vengono minacce nei nostri confronti".

Parole che accrescono la tensione dopo una decisione storica, che comporta l'espansione della Nato in un quadrante geografico molto significativo, creando di fatto un blocco nordico e completando l"accerchiamento" del Blatico, mare su cui si affaccia anche la città russa di San Pietroburgo.

Come ha sottolineato il presidente finlandese Sauli Niinistö, l'ingresso nella Nato è il completamento di un percorso già tracciato in precedenza. "Dobbiamo tenere a mente che la Finlandia, nel corso dei decenni e in particolare nell'ultimo decennio, aveva già intensificato la collaborazione, tramite il partenariato rafforzato con la Nato, la cooperazione bilaterale con gli Stati Uniti e con il Regno Unito".

Russia prima minaccia

Il confronto con la Russia ha dominato il vertice di Madrid, che nel suo ultimo giorno prevede una cerminoia per  l'istituzione di un fondo per l'innovazione, un altro meeting tra i capi di Stato e di governo dei Paesi membri e una conferenza stampa di chiusura del Segretario generale. Lo stesso Jens Stoltenberg ha definito "storico" il summit, anche per la presentazione della nuova strategia decennale della Nato.

"I Paesi membri hanno approvato approvato il nuovo piano strategico della Nato, il nostro strategic concept che è molto diverso da quello concordato nel 2010. Chiarisce che la Russia rappresenta la minaccia più significativa e diretta alla nostra sicurezza".

Proprio alla Russia guardano le decisioni di breve e medio termine prese dall'Alleanza a Madrid: promessa di sostegno all'Ucraina nella sua resistenza all'invasione russa "per tutto il tempo necessario", rafforzamento del fianco orientale e aumento a 300mila effettivi della response force.

Per ora gli sguardi dei Paesi membri sembrano tutti diretti a Mosca. Ma in futuro le cose potrebbero cambiare, come denota un punto della conclusione finale, quello in cui si menzionano la "competizione sistemica posta da coloro che, come la Repubblica popolare cinese, sfidano i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori".

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