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Palestine Youth Club: anche a Madrid, il basket abbatte muri e confini

Foto di gruppo a Madrid.
Foto di gruppo a Madrid. Diritti d'autore Movistar Estudiantes/Twitter
Diritti d'autore Movistar Estudiantes/Twitter
Di Da Madrid, Carlos Marlasca - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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Dieci giorni in Spagna per la squadra di pallacanestro composta da donne palestinesi che vivono in un campo profughi in Libano. Lo sport come evasione dalla realtà e come scambio interculturale, senza frontiere

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La pallacanestro per abbattere i muri e le frontiere.

Il Palestine Youth Club è una squadra di basket molto particolare, composta da donne palestinesi del campo profughi di Chatila, in Libano, ma anche da ragazze provenienti proprio dalla Palestina.
Dieci di loro sono a Madrid, in Spagna, per rendere più visibile la loro realtà e giocando lo sport che amano.

"Ho dimostrato che sono una ragazza palestinese che può giocare a basket", racconta Amena al Madani, "posso essere qui a mostrare agli altri che una ragazza palestinese può giocare, ha capacità, ha talento e può essere una atleta"

Euronews
"Ho dimostrato che sono un'atleta".Euronews

Durante uno dei dieci giorni di permanenza in Spagna, un allenatore professionista spagnolo, Victor Barroso - vice allenatore dell'Estudiantes Madrid femminile - le ha aiutate a migliorare alcuni aspetti tecnici del loro gioco.

"Hanno la volontà e la capacità di migliorare, ma se le circostanze sono quelle che sono, ovviamente, sarà sempre complicato per loro, ma possono farcela, soprattutto con l'entusiasmo, che è la cosa più importante per svilupparsi e crescere in uno sport", spiega Vìctor Barroso.

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"L'importante nello sport è l'entusiasmo".Euronews

Tre cestiste spagnole si sono unite al gruppo nell'ambito di un'esperienza interculturale e sportiva. E sono sorprese nel vedere in fotografia il luogo in cui la squadra si allena abitualmente in Palestina.

"Vedendole qui, mentre giocano, non sembra affatto che si allenino in una palestra semiabbandonata. Si muovono in modo spettacolare, tirano benissimo e giocano molto bene", dice la giocatrice Celia Perez.

Oltre al basket, in Palestina anche il calcio sta attirando sempre più giovani, sport come evasione dalla realtà. Ma mancano gli impianti.

Racconta il corrispondente di Euronews, Carlos Marlasca:
"Questa iniziativa ha avuto quattro edizioni precedenti, una in Libano, due in Italia e una in Spagna. Qui a Madrid abbiamo dovuto aspettare due anni a causa della pandemia".

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Carlos Marlasca, il corrispondente da Madrid.Euronews

Nella capitale spagnola, oltre alle visite culturali, la squadra palestinese ha giocato partite amichevoli e tornei locali.

"C'è un notevole divario tra il livello delle squadre, alcune erano buone, altre più debole: è stata una interessante esperienza", dice Noha al Arab.

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"Davvero una bella esperienza"Euronews

La squadra palestinese di pallacanestro ottiene i fondi per viaggiare grazie al crowdfunding e alle attività promosse da "Basket Beats Borders", un progetto cooperativo - del cooperante italiano Daneie Bonifazi - per sfruttare al meglio questo scambio sportivo e culturale.

➡️ Per saperne di più: il progetto Basket Beats Borders

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