Zelensky: "La vittoria è nostra". Mosca: "Avanti fino a raggiungere gli obiettivi fissati"
Al centesimo giorno di guerra in Ucraina si arriva con le truppe russe che continuano a bombardare siti nel Donbass, e con Mosca che assicura di non fermarsi fino a quando "tutti gli obiettivi non saranno raggiunti".
Le forze armate di Kiev resistono più di quanto avevano previsto gli occupanti, grazie ai massicci aiuti militari dell'Occidente, e il capo dello Stato Zelensky ripete: la vittoria sarà nostra.
Solo poche ore prima il presidente aveva ammesso che i russi controllano il 20 per cento del territorio ucraino, ovvero tre volte di più di quanto non controllassero dopo l'occupazione della Crimea del 2014.
Dopo aver visitato un ospedale, Zelensky ha registrato un commento davanti alla telecamera del servizio stampa della presidenza ucraina.
"Da cento giorni siamo svegliati dal suono delle bombe e non dai raggi del sole, e siamo ormai degli ucraini del tutto diversi da prima. Da cento giorni combattiamo per tre parole: pace, vittoria, Ucraina".
"Questa guerra non ha e non avrà un vincitore", ha dichiarato Amin Awad, assistente del Segretario generale delle Nazioni Unite e coordinatore delle iniziative per la crisi in Ucraina. "Piuttosto, per 100 giorni siamo stati testimoni di ciò che è andato perduto: vite, case, posti di lavoro e prospettive".
Dall'inizio dell'invasione, decine di migliaia di persone sono state uccise, milioni di altre sono state costrette alla fuga e intere città sono state ridotte in macerie.