Il ramo della Chiesa ortodossa di Kiev finora strettamente legato al patriarcato di Mosca afferma di aver tagliato tutti i legami con la Russia, dichiarando "piena indipendenza".
La rottura tra Mosca e Kiev ora coinvolge anche la Chiesa. A più di tre mesi dallo scoppio della guerra, il ramo della Chiesa ortodossa di Kiev finora strettamente legato al patriarcato di Mosca, afferma di aver tagliato tutti i legami con la Russia, dichiarando "piena indipendenza".
"La chiesa ortodossa ucraina moscovita è ora independente da quella russa dal punto di vista amministrativo, come conseguenza della dichiarazione che abbiamo rilasciato ieri", ha dichiarato Kliment, Arcivescovo della Chiesa ortodossa ucraina ex-moscovita.
"Il primate della Chiesa ortodossa ucraina aveva chiesto ai rappresentanti della chiesa ortodossa russa di fare tutto ciò che era in loro potere per fermare l'aggressione militare di Mosca. Purtroppo non c'è stato nessun segnale da parte del patriarca russo Kirill e non abbiamo ricevuto nessuna risposta", conclude Kliment.
La controversa figura del patriarca Kirill
All'origine dello strappo tra queste due chiese, legate da secoli, c'è la figura del patriarca della chiesa ortodossa russa Kirill, criticato per i suoi stretti legami con il Cremlino e per le sue dure prese di posizione a favore della guerra in Ucraina.
"Bisogna combattere le forze del male", aveva dichiarato il patriarca alcuni giorni prima dell'invasione russa. Una posizione "inadeguata alla realtà dei fatti" secondo la chiesa ortodossa neo-indipendente di Kiev.
Le chiese ortodosse russa e ucraina legate a doppio filo
La Chiesa ortodossa ucraina indipendente dal patriarcato di Mosca è nata a fine 2018, dopo mesi di duri scontri tra la Russia e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, che decise infine di concedere a Kiev l'autocefalia. La guida della Chiesa ortodossa ucraina, Epifanio, non può però fregiarsi del titolo di "patriarca" e si definisce "metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina". Un ramo importante della chiesa ortodossa ucraina era però rimasto fedele all'origine moscovita, fino alla rottura di ques'anno.