Manca il latte artificiale negli Usa: in attesa di un rilancio della produzione, le madri donano alle banche del latte
È la tempesta imperfetta: negli Stati Uniti manca il latte artificiale e la carenza è in parte legata alla guerra in Ucraina che interrompe la catena di fornitura di alcuni ingredienti, ma anche al ritiro dal mercato di interi lotti per i timori legati alla salmonella e al rischio meningite.
Ora le madri americane si mobilitano per donare il latte ma - nonostante lo sforzo condiviso - il problema per molte famiglie non è risolto.
Gina Caruso, direttore esecutivo del Centro per l'allattamento al seno di Washington, sottolinea le difficoltà di una vasta parte della popolazione: "Penso che una delle grandi sfide, soprattutto per le persone meno abbienti, dipenda dal fatto che, in termini di tempo e denaro, queste stesse persone non possano permettersi di girare l'intera regione alla ricerca di latte di donazione. Quindi, ritengo che questa carenza di latte artificiale stia colpendo ancora di più queste popolazioni storicamente svantaggiate".
Sebbene gli Stati Uniti si affidino a produttori nazionali per il 98% del fabbisogno di latte artificiale, il governo americano ha accettato di far arrivare il prodotto con aerei commerciali per sostenere le forniture. Un intervento temporaneo in attesa del ripristino delle linee di produzione.
Dopo il maxi richiamo di latte in polvere in Michigan, la multinazionale Abbot - il maggiore fornitore americano - ha di recente raggiunto un accordo con il ministero della Giustizia americano e con la Food and Drug Administration per riprendere la produzione "nel giro di 6-8 settimane" dopo l'attesa di convalida del giudice.